Da qualche settimana, c’è un particolare movimento nell’appartamento al secondo piano dell’Oratorio di Grumello del Monte, in quello che un tempo era lo spazio abitato dal curato. “Cosa c’è in appartamento, don?” “C’è Homepage!”, “Homepage??? Cioè? Mi fai paura se parli inglese don…”.
Sono ragazzini delle medie che mi pongono questa domanda, graditissima perché traduce la loro attenzione a ciò che si muove in Oratorio. Mi siedo sulla panchina e inizio a raccontare.
Homepage. Che cosa è?
Homepage è un’iniziativa frutto della sinergia tra l’Oratorio di Grumello, la Cooperativa Impronta, con la quale l’Oratorio lavora da anni e che abita anche alcuni ambienti in Oratorio, e l’associazione In Cordata, che a Grumello pone la sua attenzione e la sua cura alle persone disabili.
Di che si tratta? Di fare casa! Di abitare insieme per qualche tempo, condividendo la vita comune e tutte la sue faccende quotidiane. La finalità del progetto, nel quale crediamo molto, è quella di vivere nell’appartamento messo a disposizione dall’Oratorio una “palestra di emancipazione”, che permetta a persone giovani e adulte con disabilità lievi e medio-lievi di vivere con alcuni giovani del territorio. In questa vita comune, che al momento è di due giorni, dal martedì al giovedì, lo stare insieme permette alle persone disabili di acquisire e potenziare competenze e autonomie domestiche, accrescendo le capacità relazionali mediante la condivisione di tempi e attività con altre persone.
La disabilità, questione che interessa tutti
Per i giovani volontari, guidati da una figura educativa professionale, è altrettanto un’esperienza formativa che costituisce un arricchimento enorme. Innanzitutto a livello umano, perché permette di cogliere come la questione della disabilità non possa ridursi all’impegno enorme delle famiglie e dei parenti dei disabili stessi, di qualche associazione o di qualche uomo e donna di buona volontà, ma debba essere nel cuore e nella dedizione di tutti. Solo così si va verso una società che davvero sia casa per tutti e perché l’inclusione, di cui molti parlano superficialmente, non si riduca a semplice slogan.
Chiaramente, per i ragazzi disabili non è affatto semplice lasciare la propria casa, come del resto non lo è per i loro genitori vederli uscire. Tuttavia, questo passaggio del confronto con l’alterità all’interno di un progetto di convivenza è decisivo in ordine alla formazione e all’affermazione dell’identità del ragazzo. Potremmo dire che questo passaggio delicato è a tutti gli effetti uno spiccare il volo, dal nido costituito dalla famiglia di origine verso la vita nella società adulta.
Al via dell’esperienza erano presenti otto ragazzi disabili e sei giovani del territorio, divisi in due gruppi flessibili. La nostra speranza, che ci vedrà impegnati, nelle prossime settimane, nella ricerca di volontari, soprattutto tra i giovani della nostra comunità di Grumello (ma non esclusivamente a Grumello), è quella di far sì che in questa casa, dentro quella grande casa che è l’Oratorio, quanta più gente possibile possa trovare un luogo aperto dove condividere con altri un po’ del proprio tempo, per crescere insieme. Può bastare davvero poco: un pranzo o una cena insieme, due chiacchiere davanti a un the o un caffè caldo, una partita da guardare alla tv… Va tutto bene, purché sia vita insieme. Solo così si cresce, come singole persone e come comunità.