#quarantado all’oratorio di Brembate Sopra: videosfide e diari per lasciare traccia di questo tempo

Rimanere in contatto con i ragazzi in questo periodo è una sfida. Bisogna trovare i modi e i tempi giusti per raggiungere tutti tramite l’ambiente digitale. È un mondo nuovo in cui gli oratori non hanno esitato a cimentarsi e a reinventarsi. L’oratorio di Brembate Sopra si è subito messo in pista sfruttando le proprie idee per coinvolgere gli adolescenti a distanza con una proposta chiamata #quarantado.

“Anche noi ci siamo trovati nel bel mezzo dell’emergenza e lontano dai nostri ragazzi – racconta Raide Ravasio, un’educatrice degli adolescenti -. Come tutti ci siamo chiesti come poterli raggiungere e abbiamo iniziato a pensare a qualcosa che potesse realmente coinvolgerli”. Scartando l’idea della videochat già troppo utilizzata dagli adolescenti, gli educatori hanno optato per una serie di sfide che potesse far divertire e, allo stesso tempo, far riflettere i ragazzi. “Ogni settimana lanciamo una sfida con un video fatto da noi educatori. Partendo da quello spunto, i ragazzi fanno un breve video di risposta che ci inviano entro il fine settimana. Dopo di ché, creiamo un unico filmato e lo postiamo sui canali social”.

Le sfide lanciate dagli educatori sono diverse. Per rompere il ghiaccio la prima settimana è stata lanciato il gioco dei palleggi con la carta igienica. Con il passare del tempo, le proposte sono diventate più riflessive fino a quella di questa settimana. Gli adolescenti sono stati invitati a scattarsi una foto mentre indossano la mascherina scrivendoci sopra i loro stati d’animo. Una fotografia del presente che potrà essere utile per la rilettura.

Il tema del percorso annuale dell’oratorio di Brembate Sopra è il viaggio e anche questo ha aiutato a impostare le attività non perdendo di vista l’obiettivo. “Con #quarantado abbiamo ripreso il tema del percorso di quest’anno – sottolinea Raide -. Anche questo periodo è un viaggio da ricordare e raccontare. Desideriamo lasciare una traccia da rileggere quando torneremo a trovarci come comunità”. #quarantado può essere una moderna capsula del tempo costruita sui social per far in modo che questo tempo non vada perduto.

“Tutto ciò ci aiuterà a rileggere in modo diverso questa situazione. Per noi educatori significa sperimentare un modo nuovo di metterci in gioco e di stare accanto ai ragazzi. Abbiamo riscoperto la nostra voglia di star loro vicino. Il nostro obiettivo è far sentire comunità gli adolescenti che, in questo momento, sono un po’ trascurati dalla situazione. L’attenzione non è rivolta a loro e si rischia. Possiamo fare tutto questo perché possiamo essere oratorio anche senza stare in oratorio”.