Bambini – i consigli della pedagogista: l’amore incondizionato

Vi accompagniamo in una serie di appuntamenti dedicati a mamme e papà. Per trovare consigli utili e riflettere su situazioni quotidiane che i genitori si trovano a gestire con i propri figli.

I nostri figli piccoli, a volte, possono farci dannare in maniera esasperata attraverso capricci, dispetti, atteggiamenti di sfida o comportamenti che per noi adulti non sono accettabili. Noi, però, sappiamo di amarli comunque sia: è il concetto di amore incondizionato. Si tratta di un amore che fornisce stabilità, protezione e sicurezza. Non sempre, però, riusciamo a trasmetterglielo anzi, in queste occasioni, emerge il lato peggiore dei genitori che, essendo umani, può capitare che perdano la pazienza e ricorrano a minacce o punizioni.

Ne abbiamo parlato con Carolina Corna, pedagogista bergamasca: “Noi genitori amiamo i nostri bambini in maniera incondizionata, cioè per quello che sono e non per quello che fanno. Dobbiamo farglielo capire sempre sia attraverso le nostre parole sia attraverso i nostri comportamenti”. Sembra più facile a dirsi che a farsi: “E’ vero: proviamo a fare degli esempi. ‘Se fai così non ti voglio più bene’ è una frase che andrebbe evitata: io infatti voglio ottenere qualcosa da mio figlio e quindi gli comunico che sarà amato solo se si comporterà in una determinata maniera. E’ sbagliato e fa parte di una comunicazione violenta, che fa passare un concetto di amore condizionato. Così anche, ad esempio, ‘Chiedimi scusa perché sei stato cattivo’: il bambino magari chiederà scusa, ma lo farà per ottenere l’amore del genitore. Dunque gli sto insegnando a mentire, anche perché magari è ancora piccolo e non conosce bene il significato di scusarsi. Per far fronte a queste difficili situazioni e mandare un messaggio educativo che aiuti il bambino nella sua crescita, il genitore dovrebbe adeguare prima di tutto il suo comportamento, che non deve prevedere le minacce, ma una comunicazione che sia adeguata all’età del figlio. Le parole che usiamo sono importanti ma lo sono anche i gesti, il tono della voce e, soprattutto, l’esempio. Empatia, rispetto e una disposizione d’animo positiva verso questi piccoli esseri umani in divenire, consentiranno loro di crescere e maturare con una maggior consapevolezza e sensibilità”.

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