La storia di San Valentino vescovo: come è diventato patrono degli innamorati

Come mai San Valentino è diventato il patrono degli innamorati? Le radici di questa ricorrenza si sono smarrite nel tempo: Pochi sanno che la festa – oggi una delle più popolari al mondo, soprattutto per ragioni commerciali – è nata per opporsi a certi licenziosi festini pagani (i Lupercalia) celebrati proprio tra il 13 e il 15 febbraio. All’origine c’è la figura di un vescovo vissuto a Terni (città di cui è primo vescovo e patrono) nel terzo secolo dopo Cristo, celebre per i suoi miracoli. 

Una benedizione per l’eternità dell’amore

C’è un episodio che appartiene alla tradizione popolare e secondo il quale il vescovo Valentino vegliò sull’amore di due fidanzati Sabino e Serapia: lui pagano, centurione romano, e lei cristiana. Lui si convertì al cristianesimo. Poco dopo, però, si scoprì che lei era gravemente malata, e la sua famiglia era contraria all’unione con Sabino. Chiamato al capezzale della giovane morente dal centurione, il vescovo benedì le loro nozze e pregò perché il loro amore fosse eterno, ed entrambi caddero in un sonno profondo. Le loro ossa sono state ritrovate anni fa disposte come se i due corpi fossero rimasti abbracciati anche al momento della sepoltura. 

Le leggenda delle colombe, simbolo d’amore puro

C’è anche un’altra leggenda che ha il sapore di una fiaba. Racconta che il vescovo Valentino si avvicinò un giorno a una coppia di fidanzati che stava litigando e donò loro una rosa. Poi si mise a pregare e il cielo si riempì di colombe che volteggiavano sui due innamorati. Ai due giovani non rimase altra scelta che fare pace. Così anche le colombe entrano nella simbologia legata a san Valentino. 

I colombi si ritrovano anche in un affresco dedicato a San Valentino presente in una chiesa del XV sec, ora anglicana, a Tenna nel Canton dei Grigioni (Svizzera) . Sono rappresentati rivolti uno verso l’altro nei fregi lungo il soffitto di legno, realizzati nel XVIII secolo. La colomba, che ai tempi di San Valentino era noto come il volatile preferito da Afrodite, ma da allora divenne un attributo del Santo e segno dell’amore puro.