Val di Scalve, incontri per i giovani all’oratorio di Vilminore: “Seminiamo per il futuro dei nostri paesi”

Costruire luoghi di incontro dentro una comunità geograficamente frammentata. È questa una delle missioni che la parrocchia di Vilminore cerca di portare avanti nella sua azione pastorale. Soprattutto con gli adolescenti e giovani, ambito a cui il parroco don Angelo Scotti si sta dedicando con particolare attenzione.

“Nella fase di ripartenza dopo il Covid ogni singola realtà della Val di Scalve sta rafforzando i luoghi e momenti di incontro, anche in vista dell’Unità pastorale – spiega don Angelo -. Nei nostri paesi, per come sono collocati geograficamente, c’è il problema della dispersione, a fronte del quale teniamo vivo il desiderio di incontri buoni.

La pastorale giovanile credo debba essere una priorità per noi. Si tratta di seminare per il futuro dei nostri paesi: i ragazzi delle medie e gli adolescenti di oggi sono i giovani e gli adulti della comunità di domani”.

La parrocchia di Vilminore propone per gli adolescenti delle scuole superiori degli incontri serali, il mercoledì, con cadenza quindicinale, in cui vengono proposti dei momenti di riflessione.

Nei tempi straordinari, come la Quaresima, a questo percorso si aggiungono delle proposte più impegnative. 

“Ai ragazzi di 3^, 4^ e 5^ superiore, nella settimana dal 20 al 26 marzo, abbiamo proposto per la prima volta un’esperienza di vita comune – spiega don Angelo -. L’abbiamo voluta chiamare ‘Sotto lo stesso tetto’. Ci organizziamo in modo che ognuno porti avanti i propri impegni (sia la scuola sia lo sport e le altre attività) ma si viva insieme. Questo aiuta ad aprire lo sguardo sull’altro, ad accorgersi dei bisogni altrui, ad avere il giusto rispetto”.

I 12 ragazzi che stanno vivendo insieme si dividono compiti e servizi, sperimentando in gesti concreti il valore della fraternità. La sveglia al mattino suona molto presto. “I ragazzi per andare a scuola devono affrontare un viaggio lungo e stanno in giro molto tempo – prosegue don Angelo -. Per questo il momento che riusciamo a vivere insieme è quello della sera: verso le 22 ci si incontra per la revisione della giornata, la condivisione di quanto accaduto e la preghiera della sera”. 

Anche per il sacerdote che guida i ragazzi, un’esperienza di questo tipo si rivela ricca di valore. “Anche a noi preti questo aiuta ad essere più vicini alle persone, a renderci meglio conto del loro vissuto. La fraternità diventa vissuta”.

Anche per i ragazzi più piccoli, gli adolescenti di 1^ e 2^ superiore, don Angelo ha pensato ad una proposta aggiuntiva per il periodo della Quaresima. “Per loro abbiamo ideato ‘C’è posto per te’. Li invitiamo ad una cena condivisa in oratorio, a cui segue la visione di un film oppure un gioco. Sono tanti tentativi di dare unità e farli stare insieme, evitando i rischi dell’isolamento e della dispersione”.