Era solo una caramella..? Il potere di un sorriso e di un gesto di gentilezza

Big Babol panna e fragola

Un caldissimo mercoledì pomeriggio di maggio. Siedo al computer della segreteria dell’oratorio preparando il necessario per la scuola. È tempo di ultime lezioni, di ultimi voti prima della registrazione di questi e degli scrutini, di stesura dei programmi da far firmare agli studenti che sosterranno l’esame; è tempo di compilare quei documenti, come la richiesta delle ferie, che ti riprometti ogni anno di imparare a compilare, ma che ti rimettono in crisi per l’ennesima volta: quanti giorni ho diritto di chiedere per le ferie se insegno 5 ore per settimana? Quando le colloco? “Vabbè, chiederò in segreteria!” è l’espressione con la quale rispondo a me stesso per il dodicesimo anno consecutivo.

È proprio vero che quando una cosa non vuoi mettertela in testa.. non ce n’è! Non trovo il file da caricare su Classroom per le terze medie.. eppure l’avevo salvato.. ma sul portatile non c’è.. sulla chiavetta bianca nemmeno. Beh, sarà sulla chiavetta nera! Giusto, ma dov’è la chiavetta nera? Boh, chissà quand’è l’ultima volta che l’ho usata.

Il caldo è pesantissimo. Devo anche finire di inserire i numeri degli animatori in rubrica per poi terminare di creare il gruppo WhatsApp del CRE.. sono circa 90 animatori. Ah sì, devo anche pensare alla riunione degli educatori adolescenti per preparare la montagna di inizio agosto.. e … che caos. In bergamasco italianizzato, la mia situazione è quella tipica di chi “non si tira insieme”.

È così, ci sono giorni che “vai come un treno” e fai diecimila cose e tutto va bene e c’è il giorno che devi farne cinque e se sei fortunato te ne riesce mezza. Vabbè, meglio andare a fare un giro al bar che c’è fresco e magari trovo qualche bambino per chiacchierare. I bambini sono tanti ma tutti sul campo in cemento a giocare.

Come fanno con questo caldo? Già, sono bambini… lo ero anch’io … adesso a trentotto anni dopo tre corse avrei bisogno della bombola dell’ossigeno per correre.. Entro al bar e saluto le bariste. Ed entra un bambino. È un bambino piccolo, con la pelle scurissima che rivela le sue origini.. deve essere pakistano, dai tratti, o comunque proviene da quelle terre lontane. Indossa i suoi occhialini e sorride, come sempre quando lo incontro.

Mi guarda: “Ciao, ci incontriamo sempre qui!”. Sorrido a mia volta, finalmente senza mascherina e rispondo: “Vero! Bravo! Sono contento che vieni in Oratorio!”. Sorride di nuovo. Va al bancone e chiede alla barista 10 caramelle. Sceglie 10 Big Babol aroma Panna Fragola. Poi si avvicina a me, mi porge una caramella: “Tieni, questa è per te!”. E la mia giornata cambia. Tutte le fatiche, le preoccupazioni del periodo, l’insieme di cose che non mi erano riuscite quel pomeriggio si sono dissolte. Quel gesto di generosità, nella sua semplicità, ha sprigionato una potenza enorme. L’ho ringraziato e mi sono seduto. E così il pomeriggio si è concluso al tavolino, a gustare un aperitivo con amici, commosso mentre sorseggiavo il Crodino fresco, pensando al potere di quella che, apparentemente, era solo una caramella.