Destini incrociati: le sorti della democrazia e il futuro del Pianeta. Bergamo Festival 2022 ad Astino

La guerra, il clima, la democrazia, il futuro: intreccia molti fili dell’attualità e della cultura contemporanea la quindicesima edizione di Bergamo Festival, in programma dall’1 al 3 luglio nella cornice del Monastero di Astino sul tema “DESTINI INCROCIATI. Le sorti della Democrazia e il futuro del Pianeta”. Anche quest’anno gli incontri si svolgeranno tutti all’aperto.

Ci saranno incontri, lezioni magistrali, dialoghi e percorsi espositivi, con l’ambizione di offrire alcune coordinate per leggere meglio il presente e comprendere più a fondo un mondo in rapida trasformazione, a partire dalle questioni più attuali e urgenti.

“Un’occasione di dialogo, confronto e divertimento per grandi e piccoli” come ha sottolineato la direttrice esecutiva del Festival Roberta Smeriglia

“Lo scenario in cui ci muoviamo in questo momento è in continuo movimento – sottolinea Corrado Benigni, presidente di Bergamo Festival – Abbiamo scelto due temi strettamente intrecciati come quello dell’ambiente e della democrazia, convinti che non possa esserci un’autentica transizione ecologica senza un terreno fertile di economia sana e libera. Abbiamo chiesto ai relatori degli incontri di aiutarci a capire di più questa complessità”.

Lo scrittore Manuel Vilas, la regista afgana Sahraa Karimi

Tra i protagonisti di questa edizione, personalità della cultura internazionale come lo scrittore spagnolo Manuel Vilas e la cineasta afgana Sahraa Karimi, prima donna alla guida dell’Afghan Film Organization, in un Paese dove i diritti delle donne sono spesso negati.

E ancora, Ermete Realacci, ambientalista e politico, presidente di Symbola, Edoardo Novelli, professore universitario, sociologo e giornalista, Sara Segantin, giovane e brillante attivista di Fridays For Future Italia, Giulio Boccaletti, saggista e climatologo, Matteo Rossi presidente del Distretto dell’economia sociale e solidale bergamasca e Francesca Forno, sociologa.

Dal 30 giugno al Quadriportico del Sentierone sarà allestita la mostra “Fear of Beauty” a cura di “Donne Fotografe” in collaborazione con Emergency. In esposizione gli scatti di cinque fotografe afgane: Mariam Alimi, Roya Heydari, Fatimah Hossaini, Zahra Khodadadi, Najiba Noori.

“Questo festival diventa sempre più necessario per aiutarci a decifrare le continue crisi che stiamo attraversando – dice Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura del Comune di Bergamo -. Il tema di quest’anno ci ricorda quanto sia importante promuovere l’equilibrio democratico in tutto il mondo. In questo momento è difficile capire dove trovare strumenti di maggior comprensione su temi complessi e in rapido cambiamento, e in questo il Festival ha un ruolo importante, anche per questo il Comune ha deciso quest’anno di sostenerlo con un contributo. Partecipare agli incontri in presenza ci restituisce il senso di comunità”. 

Anche Romina Russo, consigliere provinciale con delega alla Cultura della Provincia, anch’essa fra gli enti che sostengono il Festival, ha espresso apprezzamento per la manifestazione, “capace di interrogare tutti noi su temi attuali e importanti. La crisi climatica si sta trasformando sempre di più in una violazione dei diritti umani, incidendo in particolare sulle condizioni di vita dei popoli più poveri”.

Coordinate per comprendere meglio il presente

Anche la cultura è una forma alta di carità, come ricorda don Fabrizio Rigamonti, direttore dell’Ufficio Cultura della diocesi, ripercorrendo la storia del Bergamo Festival e del Centro Congressi, a partire dal fondatore Niccolò Rezzara. “Le radici del Festival – afferma – risiedono nell’importanza di promuovere una cultura cattolica, come lavoro di carità, che non è soltanto la distribuzione di cibo agli indigenti, ma offrire ai nostri contemporanei le coordinate per capire e interpretare il presente in dialogo con il Vangelo, che non abbiamo capito una volta per sempre, ma lo riscopriamo continuamente alla prova dell’esperienza del presente”. 

Debolezza dei sistemi politici, sovranismo e cambiamento climatico sono le tre variabili di questi tempi che alimentano le migrazioni e determinano i conflitti. Il surriscaldamento globale che incombe sul futuro dell’umanità non è solo quello delle temperature atmosferiche, ma anche quello delle relazioni internazionali e dei conflitti regionali. Con l’invasione russa in Ucraina, il tema impone un’analisi delle grandi trasformazioni che stiamo vivendo. Spazio quindi all’attuale situazione geopolitica che ha reso evidente come la pace del mondo non sia solo un’invocazione retorica ma un’urgenza drammatica del presente alla pressante ricerca di un futuro di pace.

Grazie alle parole di scrittori, sociologi, scienziati, giornalisti e politici, il Festival sarà anche l’occasione per capire cosa sta già cambiando nelle nostre vite dopo che un’inattesa guerra ha travolto il mondo producendo uno sconvolgimento epocale e globale.

Tra i moderatori, in dialogo con gli ospiti si alterneranno sul palco: Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Italia, Gigi Riva, scrittore ed editorialista de “L’Espresso”, i giornalisti Alma Maria Grandin, Capo servizio Rai Tg1, Carlo Dignola, Capo servizio L’Eco di Bergamo e Giulio Brotti, saggista.

Come sempre, l’obiettivo della manifestazione è offrire nuovi sguardi sul presente, ponendo a confronto esperti di diversi ambiti in un colloquio capace di attraversare i confini disciplinari e di proporre letture inedite del mondo che ci circonda. Tutti gli incontri – gratuiti – saranno a numero chiuso previa iscrizione on line sul sito internet www.bergamofestival.it (dove si può trovare anche il programma dettagliato).

L’immagine guida: il “Planisfero politico” di Emilio Isgrò

L’immagine guida scelta per rappresentare l’identità e l’anima dell’edizione di quest’anno è l’opera: “Planisfero politico” dell’artista Emilio Isgrò, uno dei grandi maestri dell’arte contemporanea, celebre per i suoi interventi sulle parole e le cancellature esposte nelle collezioni di tutto il mondo. “Il tema di quest’anno – afferma don Giuliano Zanchi, direttore del comitato scientifico del Bergamo Festival – unisce due questioni che ci stanno molto a cuore da tempo, e che desideriamo affrontare al di là della retorica. Il Festival propone piccole incursioni, non esaustive, per entrare nei temi e trattarli nel modo più concreto possibile, affrontando le scelte della politica, i fattori che influenzano la vita economica e amministrativa. Teniamo vivo un confronto costante tra questa concretezza e un’idealità alta, una prospettiva che va al di là dell’urgenza”. 

Il programma del festival è frutto dell’attento lavoro di ricerca condotto in squadra dal comitato scientifico presieduto da don Zanchi e formato da: Oliviero Bergamini, Giulio Brotti, Elena Catalfamo, Marco Dell’Oro, Francesca Ghirardelli, Alma Maria Grandin, Nando Pagnoncelli, don Cristiano Re, Gigi Riva.

Bergamo Festival, fondato da Centro Congressi Giovanni XXIII, Ente Fiera Promoberg e Gruppo Sesaab, è promosso da Ufficio per la Pastorale della Cultura – Diocesi di Bergamo e da Fondazione Adriano Bernareggi, con il patrocinio e contributo di Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo e Camera di Commercio di Bergamo. Grazie al sostegno di Fondazione Istituti Educativi Bergamo, Fondazione Misericordia Maggiore di Bergamo – MIA, Fondazione UBI – Banca Popolare di Bergamo Onlus, Minifaber e UniAcque. Media Partner: L’Eco di Bergamo, AgenSIR e askanews. Partner tecnico: La Lumachina Mod. e OVET viaggi. 

Fuori festival, uno sguardo sul territorio nel segno dell’inclusione

Mostre, spettacoli, laboratori, documentari comporranno un quadro variegato nel “FuoriFestival” che avrà come filo conduttore il concetto di inclusione, interpretando con diverse sensibilità il tema del Bergamo Festival, in contatto stretto con le comunità locali, grazie alla collaborazione con le cooperative del territorio bergamasco. Come sottolinea Giuseppe Guerini, Presidente di Confcooperative Bergamo: «Si consolidano i legami tra le cooperative sociali e Bergamo Festival, soprattutto grazie all’impegno e alla passione di AEPER, Alchimia, Biplano, Ecosviluppo, Generazioni Fa, Il Pugno Aperto, L’impronta, Ruah, Namasté e dei consorzi Ribes, e Solco Città Aperta. Le nostre cooperative da sempre sono impegnate per essere luoghi di incontro, prima e oltre che gestori di servizi e interventi. Per le cooperative sociali autentiche, essere imprese sociali significa essere luoghi per fare incrociare i destini delle persone e delle comunità. Bergamo festival è l’occasione per riflettere, per dare una forma a questa volontà di riconoscersi insieme a tanti altri interlocutori e per rappresentare i territori e le storie di vita che abitano molti servizi e una serie di interessi che costruiscono le nostre comunità di destino».

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