L’arte scende in strada contro l’Hiv: un murale di Etsom per battere i pregiudizi

Un’opera d’arte per sensibilizzare la popolazione riguardo al tema delle persone che vivono con l’Hiv. Questo il progetto inaugurato il 14 giugno alle ore 12 e che sarà visibile fino al 16 giugno, realizzato da Alessandro Conti, street artist bergamasco, in arte Etsom. Successivamente il murale resterà a Bergamo e sarà esposto in una sede in via di definizione.

L’artista ha realizzato un murale di 6 metri di larghezza e 3 di altezza, esposto in Viale Papa Giovanni XXIII – Largo Porta Nuova, proprio per sensibilizzare la popolazione, attraverso il linguaggio universale dell’arte, sui grandi problemi che ancora esistono quando si parla di HIV: sommerso, pregiudizio e qualità di vita.

A rappresentare il tema della collaborazione il simbolo “&”, una sorta di evoluzione dell’originario nastro rosso simbolo dell’HIV, da cui ha preso ispirazione l’opera di Etsom. 

Per tutta la durata dell’evento, presso il murale saranno distribuiti materiali informativi e i visitatori saranno invitati a diffondere l’iniziativa sui social attraverso l’hashtag #InsiemecontroHIV.

Promuovere la cultura della prevenzione

Come ha commentato l’assessore alle politiche sociali Marcella Messina: “L’impegno dell’Amministrazione è quello di promuovere la massima diffusione della cultura della prevenzione attraverso luoghi non convenzionali, come il Check Point in Via Moroni 93 che ha permesso di ampliare l’offerta di test alla cittadinanza nel centro della città, o il sostegno ad iniziative come questa che, attraverso il linguaggio artistico, permetterà certamente di sensibilizzare i cittadini e dialogare soprattutto con quelli più giovani a cui rivolgiamo la nostra massima attenzione rispetto ai temi della cultura della salute”.

Un’iniziativa promossa da Gilead Sciences, azienda farmaceutica impegnata da 35 anni nella lotta all’HIV, per incentivare la collaborazione tra Istituzioni, non profit, società civile e industria per un futuro senza HIV. “Gilead continuerà a fare ricerca per farmaci sempre più efficaci e sicuri, così come è stato negli ultimi 35 anni. Sappiamo però che per mettere la parola fine alla storia dell’HIV dobbiamo agire insieme a tutti coloro che sono impegnati nella nostra stessa battaglia”, ha affermato Cristina Le Grazie, Direttore Medico di Gilead Sciences.

Una galleria di opere d’arte digitale

Raccontare l’HIV attraverso il linguaggio dell’arte, del resto è sempre stata una caratteristica di Gilead Italia e questo racconto è diventato una vera e propria galleria di opere d’arte digitale dal titolo Together we can stop the virus, la prima sull’HIV, visibile in realtà aumentata. Le 11 opere che compongono la mostra saranno visibili presso la sede del Check Point in Via Moroni, 93 durante tutta la durata del Congresso di Bergamo.

Un progetto, quello di Etsom, che ha inoltre ricevuto il patrocinio del Comune di Bergamo, del Congresso ICAR (Italian Conference on Aids and Antiviral Research), della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), e di 14 Associazioni non profit. Paolo Meli, pedagogista dell’ Associazione Comunità Emmaus di Chiuduno (BG), ha infine ricordato che nel corso degli anni sono cambiate molte cose, ma lo stigma rimane purtroppo ancora troppo diffuso ed è proprio su questo che bisognerà lavorare, tutti insieme. 

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