Ucraina, “una guerra che uccide  l’anima”. L’analisi del giornalista Francesco Battistini

“Questa guerra ci ha spiazzato, pur essendo un conoscitore dell’Ucraina il 24 febbraio 2022 non me l’aspettavo in questi termini e in queste dimensioni e forse fino all’ultimo speravo che tutto si risolvesse”

Con queste parole Francesco Battistini, giornalista, inviato del Corriere della sera, ha iniziato il suo dialogo a Seriate, ospite dell’associazione Il Greto.

Una serata che rappresenta il primo appuntamento della nuova rassegna degli “INCONTRI SUL SERIO” curata dal Greto da molti anni.

Battistini ha presentato al pubblico il suo ultimo libro: “Fronte Ucraina -Dentro la guerra che minaccia l’Europa”.

Inviato per il Corriere della sera, Francesco negli ultimi 15 anni ha raccontato i conflitti che hanno insanguinato e insanguinano varie parti del mondo: dalla Bosnia all’Iraq, dall’Afghanistan, fino all’Ucraina.

Un testo scritto guardando la guerra da una sola parte del fronte, dalla trincea ucraina.

Questo non significa essere di parte perché una volta chiarito che c’è chi ha attaccato e chi è stato attaccato, nelle tremende violenze che avvengono dentro la guerra, non esistono agnelli da una parte e lupi dall’altra.

Le guerre sono tragedie che evolvono e lasciano sempre zone oscure.

Durante la serata è stato mostrato un filmato che mostra uno spaccato della lunghissima battaglia per conquistare l’acciaieria Azovstal di Mariupol, con tutto il suo carico di dolore e sofferenze.

Francesco, rispondendo alle domande del Greto e del pubblico ha spiegato quanto tenace sia l’atteggiamento degli ucraini che resistono a mille privazioni.

Da buon osservatore, ha visto nelle ultime settimane un mutamento: uno stallo nella conquista/ripresa dei territori e soprattutto un cambiamento degli obiettivi militari che va a colpire le infrastrutture civili (energia e acqua) onde privare la popolazione di alcuni elementi vitali in previsione dell’inverno. Ovviamente per sfiancare il morale della gente.

Si poteva evitare questa guerra?  “Moltissimi sono stati i segnali che indicavano l’avviarsi verso un conflitto militare, a partire dall’invasione della Crimea, la legge contro gli oligarchi e il dispiegamento di tremila paracadutisti russi al confine ecc …, una miccia pericolosa che rischiava di esplodere e che molti governi e politici non hanno voluto vedere o considerare a sufficienza”

E poi la domanda d’eccellenza: “A quando la pace, il cessate il fuoco e un futuro con un nuovo dialogo fra i popoli??”

“Ovviamente non ho la sfera magica “, risponde l’inviato del Corriere, “dipende comunque da cosa s’intende per pace. Se essa passa dal rispetto del Diritto è legittima la resistenza e la difesa degli Ucraini.

“Se pace significa non dare più armi agli ucraini – dice Battistini -, significa resa all’invasore. Ma poi ci sarebbe davvero vera pace e, altri governi/stati, non potrebbero pensare di usare gli stessi metodi per risolvere questioni al loro interno? Penso per esempio a Taiwan.

Se pace è far ripartire il dialogo, mi sembra siamo ancora molto lontani. Sì, ci sarà la pace ma questa guerra è ancora molto lunga”.

La serata è volata fra domande e chiarimenti, curiosità (il rito del bagaglio, i contatti, il peso del giubbotto antiproiettile, la paura, importanza del satellitare ecc…)

Una frase pronunciata da Battistini poco prima dell’inizio della serata  è rimasta impressa nella nostra mente:  “Le guerre uccidono  l’anima. Ti rubano la normalità e penetrano il cuore fino a fartelo perdere”

È proprio vero, le guerre non uccidono solo i corpi, ma soprattutto le anime e un popolo senz’anima è un popolo che non esiste più.

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