Lo scorso 6 novembre 2021, nel duomo di Milano, i quattordici Vescovi lombardi si sono confrontati con duecento giovani provenienti da tutta la regione. È stata una mattinata di dialogo e riflessione che poneva le sue fondamenta nella rilettura e riappropriazione della Christus Vivit (il documento finale del Sinodo sui giovani) a livello lombardo.
Il processo, in cantiere da ormai tre anni, era originariamente legato alle tappe di avvicinamento alla GMG di Lisbona, ma la pandemia e l’avvio del cammino sinodale della Chiesa Universale (e quindi anche italiano) hanno riscritto non solo le tempistiche, ma anche le modalità e le prospettive di questo dialogo.
Da un singolo evento che era tra le ipotesi, si è passati a un cammino regionale che – a breve – diventerà diocesano e territoriale. E dall’ascolto reciproco si proverà a generare un discernimento condiviso. Ciò che è rimasto costante nel tempo, è stato il desiderio dei Vescovi lombardi di dialogare con i giovani attorno ad alcune dimensioni fondamentali del vivere: lavoro e vocazione, riti, affetti, ecologia e intercultura. Tutti argomenti non posti esclusivamente in un orizzonte antropologico ed esistenziale, ma anche in ordine alla propria fede cristiana.
Ora il dialogo sinodale svoltosi a livello regionale, in occasione dell’evento di apertura in Duomo a Milano e attraverso la costituzione di commissioni tematiche, allarga il suo raggio di azione coinvolgendo le singole Diocesi, secondo le modalità e le tempistiche valutate opportune da ogni Vescovo. L’avvio ufficiale della fase diocesana sarà sabato 10 dicembre 2022 in occasione di un convegno che si terrà a Sotto il Monte (BG), a seguito del quale saranno anche rese note le tappe concrete per la Diocesi di Bergamo e condiviso il materiale per il discernimento pastorale da far accadere tra preti e giovani. Il nuovo cammino che inizierà nel segno del processo di Giovani e Vescovi darà spazio ai giovani chiamati ad essere protagonisti per la Chiesa dell’oggi. Prima nella fase dell’ascolto – già in essere in alcune parrocchie – e poi nello step successivo del discernimento, l’obiettivo sarà quello di comprendere come la Chiesa possa essere significativa per la vita di ciascun giovane.
L’ascolto e la condivisione nei territori potranno inserirsi nel solco del processo “Giovani e Vescovi”, solo se al tavolo del dialogo siederanno sia giovani che preti. Per iniziare a muovere i primi passi, sul sito www.oratoribg.it sono già a disposizione cinque schede (una per ogni tematica da affrontare) e un video introduttivo per poter avviare una prima operazione di ascolto. Il materiale è lo stesso che è stato utilizzato dai duecento giovani che hanno partecipato all’evento del 6 novembre 2021 in Duomo per prepararsi al dialogo con i Vescovi lombardi. Sempre nella sezione dedicata ai giovani, è disposizione una scheda di metodo per costruire e condurre in modo efficace i propri tavoli di dialogo. Un ulteriore strumento utile per comprendere a pieno il processo è l’ultimo numero de “Il Cantiere” intitolato “Non ardeva forse in noi il nostro cuore?”. Nel dossier formativo hanno preso parola statisti, “addetti ai lavori” che rendono possibile tale processo, alcuni giovani e il vescovo Francesco raccontando cosa “Giovani e Vescovi” rappresenti per la nostra diocesi, ma anche per la Chiesa in senso più ampio.
Grazie a questa prima fase dell’ascolto, i territori diventano protagonisti del processo per poi giocare un ruolo chiave nella successiva fase del discernimento. Sfruttando il legame dei giovani e dei sacerdoti con i propri territori, si potrà catturare un’istantanea della realtà con cui la Chiesa è chiamata a dialogare. Da qui sarà possibile costruire un cammino comune attraverso cui lavorare alla Chiesa di domani che necessita dei giovani per non fermarsi, per continuare la propria missione e guardare al futuro con coraggio.