Il Vescovo Francesco agli atleti del Csi: “Puntate sui valori veri dello sport, come fatica, disciplina, fedeltà, eccellenza”

«I nostri giovani devono respirare i veri valori dello sport, cioè fatica, disciplina, fedeltà, eccellenza. Si gareggia per vincere, ma senza considerare l’avversario come un nemico. Sta qui la forza dell’eccellenza sportiva».

Lunedì sera 19 dicembre, nella chiesa del quartiere Marigolda a Curno, il vescovo Francesco Beschi ha presieduto la Messa del Natale del Csi (Centro sportivo italiano) che in provincia conta oltre 900 squadre delle diverse discipline, con quasi 50.000 ragazzi, di cui la metà minorenni. La parrocchia di Curno è stata scelta in occasione del 25° anniversario della società sportiva dell’oratorio. Erano nove anni che un vescovo di Bergamo non interveniva al Natale del Csi. Numerosi i giovani presenti. C’erano anche Gaetano Paternò, presidente provinciale del Csi, e il sindaco Andrea Saccogna. Fra i concelebranti don Emanuele Poletti, assistente ecclesiastico diocesano del Csi.

«La accogliamo con tanta gioia, soprattutto dopo i suoi recenti problemi di salute», ha detto il parroco don Angelo Belotti salutando il vescovo.

Sansone e Giovanni Battista, due campioni

«Abbiamo appena letto i brani di due annunciazioni sorprendenti e inattese — ha esordito monsignor Beschi nell’omelia —, caratterizzate dalla sterilità di due donne ormai avanti negli anni, cioè l’annuncio della nascita di Sansone e di Giovanni Battista. La vicenda di Sansone si presta a narrazioni epiche ed è dotato di una forza che gli viene da Dio. Giovanni Battista è un uomo possente non nella forza, ma nello spirito che prepara la via del Signore. Sono due persone diverse, ma anche con caratteristiche comuni, che possiamo definire due campioni nel linguaggio sportivo per i valori che hanno testimoniato e che possono ispirare anche il mondo dello sport».

Fatica e disciplina, dignità ed eccellenza

Il primo valore indicato dal vescovo è la fatica. «È un valore della disciplina sportiva. Non si raggiungono risultati significativi senza fatica, anche se l’ingegno umano è volto a sollevare l’uomo dalla fatica. E la fatica è una dimensione che consente di raggiungere mete nello sport, ma anche nella vita e nello spirito». Un secondo valore è la disciplina. «È una esigenza che dà dignità allo sport, perché non si improvvisano risultati senza l’allenamento».

Monsignor Beschi ha poi indicato la fedeltà come un altro valore nello sport. «La fedeltà ha accomunato Sansone e Giovanni Battista fino all’offerta della loro vita. Nello sport, fedeltà significa rispetto delle regole, altrimenti lo sport viene svilito nel suo insieme. Fedeltà significa anche dare dignità alle persone e saper anche rinunciare a un risultato immediato». Infine il valore dell’eccellenza. «Tutti — ha aggiunto monsignor Beschi — possono essere sportivi eccellenti, che significa dare il meglio di sé nella propria condizione fisica».

I valori sportivi e umani del Csi

Il vescovo ha poi parlato del cammino del Csi. «Si ispira ai valori del Vangelo che sono trasmessi a tanti nostri giovani. Questi valori eccellenti fanno superare in loro la rassegnazione, gli insuccessi, le pigrizie e le tentazioni rinunciatarie. La gioia dell’atleta sta nel vincere, non nel battere gli altri, considerati avversari o nemici». Infine un discorso sullo sport di squadra. «Oggi — ha concluso monsignor Beschi — lo spirito di squadra sta soffrendo rispetto agli sport individuali. Invece, anche nello sport bisogna alimentare lo stile comunitario. Preghiamo, perché i nostri giovani respirino la bellezza di questi valori». Al termine, il Csi ha donato al vescovo una tuta sportiva e una croce.

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