Albano, al Santuario della Madonna delle Rose il 606° anniversario dell’Apparizione

Prosegue, nel santuario della Madonna delle Rose ad Albano Sant’Alessandro, la novena in preparazione alla solennità del 606° anniversario dell’Apparizione, che avrà il suo culmine mercoledì 3 gennaio con l’intervento del vescovo di Vigevano Maurizio Gervasoni.

L’antica storia del Santuario di Albano S. Alessandro

Secondo un’antica tradizione, nella notte del 3 gennaio 1417, due facoltosi mercanti, forse provenienti da Brescia, furono sorpresi da neve e tenebre nella boscaglia che allora circondava il villaggio tanto da non vedere nessun sentiero, rischiando così di rimanere bloccati e smarrirsi.

Atterriti anche da eventuali pericoli derivanti da animali vaganti e da briganti, invocarono con fervore Maria facendo voto di costruire una cappella se avessero trovato la strada per raggiungere la città. All’improvviso, il buio venne squarciato da una luce misteriosa che indicò il cammino, consentendo loro di raggiungere Città Alta.

Trovarono riparo presso le Mura all’interno di una torre in rovina. Qui, mentre pregavano, ebbero una visione: Maria con il Bambino seduta su un trono di rose. Appena fatto giorno, i due mercanti corsero dal vescovo Francesco Aregazzi, al quale raccontarono gli eventi. Costui avvisò Papa Martino V, che era nell’Italia del Nord per il Concilio di Costanza, il quale permise la costruzione di una chiesa dedicata a Santa Maria delle Rose, inaugurata il 30 maggio 1418. Da allora la zona venne denominata Colle di Rosate. 

La devozione si riaccende a metà dell’800

I due mercanti non si dimenticarono della promessa e fecero costruire una cappella ad Albano. Con passare dei secoli, la devozione alla Madonna delle Rose finì quasi per scomparire. Il nuovo parroco don Giacomo Canini, giunto in paese nel 1854, si impegnò a rilanciarla.

Nel 1855, durante una epidemia che aveva causato decine di morti, esortò con forza la popolazione ad affidarsi alla Madonna delle Rose, facendo voto di erigere un santuario che sostituisse l’antica cappella se l’epidemia fosse finita. E così avvenne. In fedeltà al voto espresso, il 20 settembre 1855 venne posta la prima pietra e tre anni dopo venne solennemente festeggiato l’anniversario dell’Apparizione.

Nel 1867 anche Albano venne colpita dal colera con diversi morti. Per chiederne la cessazione, la popolazione promise di erigere un nuovo santuario, al posto di quello precedente che era ritenuto angusto. Nel 1879 venne demolito e la costruzione di quello nuovo, che è l’attuale, terminò nel 1883.

L’immagine mariana incoronata nel 1920

Nel frattempo la devozione aveva abbondantemente superato i confini locali. L’immagine mariana venne solennemente incoronata il 14 settembre 1920 dal vescovo di Bergamo Luigi Maria Marelli.

Durante le due guerre mondiali, il santuario era fra le mete preferite da mogli, madri e sorelle dei soldati al fronte. Riprendendo la storia dell’Apparizione, veniva rivolta alla Madonna delle Rose una preghiera che diceva che, come Lei aveva indicato secoli prima la strada ai due mercanti smarriti, indicasse la strada del ritorno a casa ai propri figli, mariti o fratelli.

La devozione si mantiene salda anche nel nostro oggi, come conferma il parroco don Gianmario Aristolao. «I pellegrini giungono in santuario ogni giorno dell’anno e ogni giorno vi si celebrano Messe. Giungono pellegrini anche da località distanti. E le due feste al santuario, in gennaio quella dell’Apparizione e in settembre quella dell’anniversario dell’incoronazione, sono molto partecipate».

La novena si conclude il 3 gennaio: Mese alle 9,30 e alle 16 (con riflessioni di don Carlo Nava, superiore dei Preti del Sacro Cuore). Mercoledì 4 gennaio, festa dell’Apparizione: Messe alle 6,30, 7,30, 8,30, 9,30, 10,30 (solenne, presiede il vescovo Gervasoni), 16, 17,30, 18,30 e 19,30.

  1. Gentile Padre Aristolao Buon Anno !
    siamo operatori sanitari e sposi da 26 anni e chiediamo preghiere per tutte le nostre necessita’ e salte psico fisica.
    Mettteteci sotto protezione di Mamma delle Rose e tutti i santi e Beati
    Con simpatia , salutiamo

    Enrica e Alberto Mariotti

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