Verso l’alt(r)o, meditazione della settimana. Accanto ai giovani come don Bosco

“Gratuitamente avete ricevuto,

gratuitamente date”

Mt

Tra pochi giorni la Chiesa celebrerà la memoria di san Giovanni Bosco, patrono di molti oratori della nostra Diocesi. L’oratorio da sempre è casa per molti ragazzi e molte ragazze della nostra città, è luogo di crescita umana e spirituale, è occasione di mettersi in gioco e a servizio degli altri.

Se penso al motivo che mi spinge, a quasi 25 anni, a spendermi ancora per l’oratorio e per le nuove generazioni, non posso non fare mie le parole del vangelo di Matteo “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.

In questa casa, che è l’oratorio, ho imparato tanto, sono cresciuto, ho affrontato le mie paure superandole, ho imparato a mettermi in gioco, ad accettare le sfide, ho costruito tantissime relazioni che ancora oggi sono importanti per la mia vita, ho imparato a conoscermi e mi sono scoperto figlio amato, ed è stato naturale dopo le superiori provare a vivere l’oratorio in una forma diversa, cercando di mettere in circolo il tanto amore ricevuto.

In questi anni ho provato a creare un circolo virtuoso d’amore, donando ai ragazzi e alle ragazze che ho avuto la fortuna di accompagnare, un po’ di quell’amore che ho ricevuto fin da piccolo.

Educare non è un gioco da ragazzi, è una bella sfida, farlo rivolgendo lo sguardo verso Gesù ci dà una marcia in più, con la consapevolezza che “ogni ragazzo è una speranza da curare con pazienza, e quel germoglio un giorno un albero sarà”.

Il Palazzolo diceva: “dove altri non può giungere, cerco di fare qualcosa io come posso”: non siamo chiamati ad essere degli eroi, ma semplicemente a metterci al fianco dei nostri ragazzi, riconoscendoci tutti fratelli e figli di un unico Padre, e tendere semplicemente la mano. Alla fine scopriremo di aver ricevuto molto più di quello che abbiamo donato.

Fabio Fabbris