Calolzio, le parrocchie in rete accendono i riflettori sul Santuario del Lavello

Una rete di collaborazione tra le tre parrocchie dell’Unità pastorale di Calolzio, ma anche con altri enti del territorio, darà vita ad una proposta ad ampio coinvolgimento per la Settimana della cultura della Diocesi.

“La nostra adesione alla Settimana della cultura è frutto di grande sinergia, promossa dall’Unità Pastorale, che ha scelto di valorizzare uno degli elementi più importanti del nostro patrimonio, il santuario di Santa Maria del Lavello – racconta Massimo Tavola, insegnante e volontario della parrocchia -. Le parrocchie di Calolzio, Foppenico e Sala avranno un ruolo trainante, ma verranno coinvolte anche altre realtà, come il Centro culturale Il Lavello, la fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello e le scuole del territorio”.

Lo storico Italo Neri nel 1958 definiva questo luogo  “la gemma più bella della valle San Martino”. Ancora oggi il santuario costituisce un punto di riferimento per la zona: dagli anni ‘60 appartiene alla parrocchia di Foppenico ma viene frequentato da tutti i fedeli sia per le celebrazioni (in particolare la Messa festiva delle 18) sia per eventi culturali e mostre.

“La Settimana della cultura ci permetterà di farlo conoscere e apprezzare ulteriormente – prosegue Tavola -. Coinvolgeremo tutti i ragazzi, dalla primaria alle scuole superiori, per scoprire e valorizzare la tradizione artistica, storica e religiosa del Lavello”.

Si parte dai bambini del catechismo delle tre parrocchie. “Seguiti dai catechisti, i gruppi delle diverse parrocchie verranno introdotti alla Settimana da un laboratorio dedicato alla storia del Lavello, che verrà presentata in un linguaggio a loro comprensibile – spiega Cristina Pelomori, altra volontaria della parrocchia -. Sabato 15 aprile, muniti di pennarelli colorati, partiranno dai diversi oratori e si recheranno tutti al santuario del Lavello: qui verrà srotolata una bobina di carta sulla quale ognuno disegnerà la propria città ideale. I più piccoli saranno aiutati da forme già preparate che fungeranno da guida. Insieme creeranno un’opera gigantesca di arte comunitaria, che verrà esposta attorno al colonnato dei due chiostri del santuario e rimarrà visibile durante la Settimana”.

Dopo una merenda condivisa, alle 17 di sabato 15 aprile si esibirà il coro costituito dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Manzoni.

Durante la Settimana, poi, verranno coinvolti anche gli studenti dell’istituto superiore Rota, che faranno da ciceroni proponendo visite guidate al santuario come attività di alternanza scuola lavoro. Le visite guidate saranno organizzate tutti i giorni dal 16 al 22 aprile dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17, domenica 23 aprile dalle 10.30 alle 12 e dalle 15 alle 17.30

“Siamo sul confine della diocesi di Bergamo, spesso rimaniamo lontani dalle proposte bergamasche – riflette la volontaria Isabella Bonaiti -. Ci è piaciuta molto l’idea della Settimana della cultura perché ci permette si sentirci parte della Diocesi: possiamo realizzare sul nostro territorio qualcosa che appartiene ad una realtà più grande. Abbiamo interpretato il titolo “Nella città di tutti” come un invito ad uscire, a mettersi in cammino nelle strade e nelle piazze, come segno della Chiesa in uscita di cui parla spesso Papa Francesco”.

La Settimana della cultura sarà anche un’esperienza forte nel percorso di Unità pastorale delle parrocchie di Calolzio, Foppenico e Sala. “La nostra Unità pastorale è nata nel 2019 – spiega Alberto Nava -. Subito dopo è scoppiata la pandemia. Abbiamo bisogno di iniziative come questa che ci permettono di capire la strada da fare. Proprio per questo abbiamo scelto di andare insieme nel luogo simbolo delle tre parrocchie”.

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