Mons. Pelucchi: “In questa Quaresima riavviciniamoci al Sacramento della Riconciliazione”

«Nel Vangelo di Marco, il verbo “Convertitevi” è al plurale. Nel rito delle Ceneri, si dice invece “Convertiti”, al singolare. Ma in entrambi i casi è un imperativo. In questa Quaresima, riavviciniamoci al Sacramento della Riconciliazione, per sperimentare la misericordia del Signore e l’affidamento della nostra vita a lui». Mercoledì 22 febbraio, giorno delle Ceneri e inizio del tempo quaresimale, il vicario generale monsignor Davide Pelucchi è intervenuto al momento di preghiera proposto da Acli Bergamo per i lavoratori.

«Noi — ha esordito nelle riflessioni — siamo nati in un contesto cattolico e abbiamo ricevuto i Sacramenti, anche se poi per tanti anni un credente vive senza convertirsi. Cristo dice che il Messia atteso è lui e invita a convertirsi con impegno. Non bastano la buona volontà e i buoni propositi. La conversione implica un cambiamento di mentalità».


Monsignor Pelucchi ha poi ripreso il romanzo «Una giornata d’uno scrutatore» di Italo Calvino, pubblicato nel 1963 ma ambientato dieci anni prima. Protagonista un comunista che sceglie di fare lo scrutatore nel Cottolengo di Torino, convinto che le suore avrebbero fatto votare i degenti secondo il proprio volere. «Invece, vede disabili, persone dimenticate, malati e si chiede se possano definirsi uomini. Poi scorge una
giovane suora che accudisce un malato e un papà che sta accanto al figlio disabile. Così si pone una domanda: che cos’è umano? Al termine della giornata risponde: l’umano arriva dove arriva l’amore. Anche questa è conversione».

Il vicario generale ha poi posto una domanda: cosa significa conversione nel contesto cristiano? E ha indicato due significati. «Il primo è il passaggio da una religione a un’altra, come fece San Paolo. Il secondo è passare da indifferenza, superficialità e peccato a una scelta di fede più intensa». Come ulteriore risposta, ricordando che quest’anno ricorre il 1.300° anniversario della traslazione del corpo dalla Sardegna
a Pavia, monsignor Pelucchi ha citato la vita di Sant’Agostino, segnata da tre tipi di conversione progressiva. «La prima, rispondendo a domande sul senso della vita, è scoprire Gesù Cristo come verità dell’uomo e l’uomo non esiste senza l’amore. Una conversione avvenuta leggendo la Parola di Dio, che lo spinge a chiedere il Battesimo».

La seconda conversione è stata «accorgersi dei bisogni dei fratelli. Infatti, prima sceglie una vita ritirata da monaco. Poi diviene sacerdote e in seguito accetta la volontà del popolo di diventare vescovo. Dalla contemplazione passa a una nuova
scelta di vita». La terza conversione — ha proseguito monsignor Pelucchi — avviene «nell’ultima parte della sua vita, quando sceglie di affidarsi totalmente alla misericordia di Dio e comprende che l’uomo si salva soltanto se si affida alla sua misericordia. Noi, quale tipo di conversione scegliamo? Fra tutte e tre, scegliamo l’affidamento al Signore».

Venerdì 24 febbraio, sempre nella chiesa delle Grazie, Acli Bergamo e altri organismi propongono, dalle 13 alle 14, un momento di preghiera e silenzio sul tema «Un anno dopo. Quale pace ci sta?», guidato da don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana, nel 1° anniversario dell’inizio della guerra Russia-Ucraina.