Il naufragio di Cutro. Il cardinale Zuppi: affrontare con responsabilità la questione dei migranti

Italian rescuers stand near the bodies of the victims of the fishing boat at the "Steccato" of Cutro, in the Crotone area, Italy, 26 February 2023. The approximately fifty survivors found on the beach, in fact, the one on the fishing boat on which they were travelling, told the rescuers that broke in two due to the very rough sea, it numbered at least 250. ANSA/ SALVATORE MONTEVERDE

“Una profonda tristezza e un acuto dolore attraversano il Paese per l’ennesimo naufragio avvenuto sulle nostre coste. Le vittime sono di tutti e le sentiamo nostre”.

Lo dichiara il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, in merito al naufragio avvenuto ieri davanti alle coste di Cutro (Crotone). Finora sono 60 i cadaveri recuperati, tra cui quelli di numerosi bambini e un neonato: “Li affidiamo a Dio con un pensiero per le loro famiglie”.

Per il cardinale, “questa ennesima tragedia, nella sua drammaticità, ricorda che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero”. “Occorrono scelte e politiche, nazionali ed europee, con una determinazione nuova e con la consapevolezza che non farle permette il ripetersi di situazioni analoghe”, precisa il presidente della Cei. “L’orologio della storia non può essere portato indietro e segna l’ora di una presa di coscienza europea e internazionale. Che sia una nuova operazione Mare Nostrum o Sophia o Irini, ciò che conta è che sia una risposta strutturale, condivisa e solidale tra le Istituzioni e i Paesi. Perché nessuno sia lasciato solo e l’Europa sia all’altezza delle tradizioni di difesa della persona e di accoglienza”, conclude il card. Zuppi.

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