Verso l’alt(r)o, meditazione della settimana. Chi è davvero libero?

Hai idea di quanto i tiranni temano coloro che opprimono? Sanno benissimo che un giorno tra quelle molte vittime ce ne sarà certamente una che si leverà contro di loro e reagirà! Voldemort non è diverso! Ha sempre cercato chi lo avrebbe sfidato. […]

Cercando di ucciderti, Voldemort stesso ha designato la persona eccezionale seduta davanti a me e le ha dato gli strumenti per agire!

J.K. Rowling, Harry Potter e il Principe Mezzosangue

Questo brano mi ha fornito tanti spunti di riflessione: vive meglio chi è “buono” o chi è “cattivo”? Una vita spesa nella ricerca del posto migliore, dell’arrivare prima, del vendersi bene, dell’apparire, del fregare gli altri, di ottenere posizioni di potere sembra ricompensare con case più attrezzate, auto più confortevoli, accesso ad attività e location più lussuose.

In un secondo tempo, si fa largo il testo di Rowling: “Hai idea di quanto i tiranni temano coloro che opprimono?”. Riportando sulla scala di un individuo in effetti, credo sia faticoso vivere di false lusinghe, di tradimenti, nella costante attenzione che nessuno si prenda ciò che ho ottenuto.

Mi viene da pensare che la ricchezza quantificabile probabilmente non corrisponde a quella percepita, perché io inserirei tra gli indicatori per una vita felice alcune componenti che sono difficili da contare: la famiglia ma non solo, amicizie sincere, salute psico-fisica, sensibilità per ciò che mi circonda.

Queste riflessioni vengono illuminate dal Vangelo di domenica scorsa, 26 febbraio (Mt 4,1-11): “Tutte queste cose ti darò, se gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”. Gettandoti ai miei piedi!! A chi rivolgo il mio cuore, chi adorerò? Il Vangelo mi ricorda che per ottenere il successo, io devo di fatto piegarmi a un padrone, assoggettare a lui le mie scelte, perdere la libertà del cuore.

Più profondo della solita questione del tempo che dedico al mio lavoro, chi decido di adorare, appunto dove sta il mio cuore. Immagino il cuore di un giardiniere che finisce un po’ più tardi il suo lavoro perché si sofferma a osservare con cura i getti nuovi prima di potare il ramo più appropriato. Il cuore di un elettricista che si attarda passando da un conoscente per risolvere un piccolo disguido elettrico.

Dalle poche righe che ho citato sopra e ancor di più leggendo la saga di Harry Potter – non voglio rivelare troppo – si intuisce che il cuore di Voldemort non è libero, tantomeno felice. I nostri due immaginari giardiniere ed elettricista invece mi sembrano liberi, non occupati a rincorrere senza tregua gli eventi della vita, ma capaci di scelte libere! Liberi di esprimere la propria sensibilità, liberi di condividere la propria bellezza con gli altri, con uno sguardo aperto e senza paura verso altri.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *