Clusone, in mostra “Il mio Inferno. Dante profeta di speranza”

Parole e immagini per raccontare l’Inferno, proponendo un incontro vivo tra il testo di Dante e la vita degli uomini di oggi, in particolare dei giovani. Sulla scia dell’edizione della Divina Commedia edita di recente da Mondadori ha preso forma anche una mostra intitolata “Il mio Inferno. Dante profeta di speranza”, realizzata una prima volta a Verona nell’aprile 2022 e divenuta poi itinerante. Dal 19 marzo al 10 aprile approderà anche in bergamasca, a Clusone, negli spazi del Museo della Basilica.

“La mostra rappresenta un’occasione per incontrare Dante oggi, non in una lettura squisitamente accademica, ma per interloquire con la sua esperienza umana – spiega Stefano Nembrini, organizzatore dell’evento a Clusone, dove è preside della scuola media VEST -. I pannelli della mostra permetteranno a tutti, ma in particolare ai giovani, di far parlare il testo di Dante alla propria esperienza umana, alle proprie domande e alle proprie inquietudini”.

È questa anche l’intenzione con cui è nata la nuova edizione della Commedia curata da Franco Nembrini, con prefazione di Alessandro D’Avenia e illustrazioni di Gabriele dell’Otto.

Togliere Dante dagli scaffali polverosi

“Intende raccontare Dante togliendolo dagli scaffali polverosi in cui spesso è relegato perché interloquisca come un compagno di cammino che ha qualcosa da dire sulla nostra esperienza di uomini del 2023 – prosegue Stefano Nembrini -. L’Inferno, in particolare, rappresenta una possibilità di affrontare il male, guardarlo e attraversarlo per giungere al bene, che è stato promesso da Dante sin dall’inizio del viaggio”.

Come l’edizione del testo, anche la mostra utilizza sia parole sia immagini. “Ci sono alcuni pannelli introduttivi e uno per ognuno dei 34 canti. Ciascuno di essi contiene una tavola di dell’Otto, alcuni versi del canto, una breve riflessione tratta dal commento di Franco Nembrini e alcune domande, lasciate a chi arriva per toccare i punti vivi dell’esperienza di ognuno”.

Sarà presente nella mostra anche il gruppo scultoreo dedicato all’incontro tra Dante e Beatrice realizzato da Adelfo Galli (di cui esiste un originale in terracotta e alcune copie uniche certificate dall’autore, in resina, tra cui quella che segue la mostra itinerante).

Gli studenti delle scuole superiori come guide

Sin dalla sua prima installazione a Verona, la mostra ha avuto come elemento caratterizzante il coinvolgimento di studenti delle scuole superiori nel ruolo di guide. Così sarà anche a Clusone. I ragazzi non proporranno un percorso erudito, bensì uno spaccato della propria esperienza umana di incontro personale con Dante.

Giovedì 30 marzo alle 20.45, inoltre, Franco Nembrini terrà un incontro di approfondimento sui temi della mostra, nella Basilica di S. Maria Assunta di Clusone.

La mostra sarà visitabile nei giorni feriali dalle 9 alle 12 (solo su prenotazione) e dalle 15 alle 17; nel fine settimana dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Sarà chiusa il mercoledì pomeriggio, venerdì 7 aprile e la mattina di domenica 9 aprile. Per gruppi e scolaresche è necessaria la prenotazione, scrivendo a danteclusone@istitutovest.com

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