Il monastero di Pontida apre le porte: un viaggio tra fede e arte

Ripercorrere la storia e valorizzare la cultura possono sembrare due operazioni complesse, ma, delle volte, basta lasciar parlare le stanze, gli affreschi e i loro significati per scoprire quanto un luogo possa raccontare  e rappresentare anche nel tempo presente.

Durante la Settimana della Cultura, il monastero benedettino di San Giacomo a Pontida aprirà le porte per accogliere tutti coloro che vorranno visitarlo con un viaggio tra fede e arte. A fare da guida sarà un monaco che presenterà luoghi, dipinti, manoscritti e abitudini intessendo un legame tra la spiritualità e il patrimonio artistico custodito all’interno del monastero. 

“Monachesimo benedettino tra arte e fede” è il titolo della proposta che, nella Settimana della Cultura, animerà il monastero e la comunità di Pontida. Dal 15 al 23 aprile sarà possibile visitare il monastero dalle 16.30 alle 17.30 guidati da un monaco che vi risiede. A rimarcare il legame tra arte e fede sarà anche il concerto di martedì 18 aprile in cui il coro parrocchiale condotto da Claudio Magni e il coro dei monaci racconteranno i luoghi del monastero attraverso la musica. L’appuntamento musicale sarà un dialogo tra il canto polifonico e quello gregoriano che porranno l’accento sulle usanze del monachesimo a parte dall’arte presente. 

“I luoghi pensati e costruiti all’interno di un monastero racchiudono sempre un significato più profondo -racconta don Marco Mercante, monaco benedettino, ripercorrendo le diverse stanze-. Grazie alla visita guidata, la vita monastica viene presentata attraverso gli spazi. Si parte dal coro, luogo di preghiera, per poi passare al capitolo, dedicato alla sepoltura. Ogni luogo porta con sé una storia sia per i suoi utilizzi sia per l’arte che lo arricchisce. Il monastero risale all’undicesimo secolo e ha visto l’arte evolversi con diversi stili e restauri legati ai fatti storici dell’epoca”. La stessa storia che verrà raccontata a voce da un monaco benedettino che farà da guida e in musica con canti eucaristici, di risurrezione o dedicati a Maria nell’arco del concerto proposto alla comunità. 

Oltre a mettere in mostra, la storia e la spiritualità del monastero di San Giacomo, la Settimana della Cultura sarà l’opportunità per rileggere alcuni fatti storici e il legame tra la comunità parrocchiale di Pontida e i monaci che vi risiedono. Come il periodo storico in cui il governo di Napoleone cacciò i monaci vendendo il monastero a una famiglia di nobili. Successivamente, sono state la generosità della comunità e la tenacia dei monaci a recuperare il monastero. “Essere coinvolti nelle iniziative delle capitali della Cultura è un’opportunità da cogliere per valorizzare il patrimonio artistico custodito all’interno del monastero -spiega don Marco-. Questo è l’unico monastero benedettino nella diocesi di Bergamo e custodisce non solo una grande ricchezza dal punto di vista artistico, ma dalla prospettiva umana. Qui si può percepire il legame dei monaci e la comunità di Pontida. È grazie alla tenacia dei monaci e alla generosità della comunità se, ancora oggi, possiamo ammirare la bellezza dell’arte custodita nel monastero. Sarà un occasione per dire il proprio grazie”.

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