Arte, storia e musica con l’Accademia corale di Baccanello per la Settimana della cultura

Dar vita a un dialogo tra forme d’arte diverse, che possa, così, generare nuove modalità d’espressione.

È quanto si propone di fare il maestro Claudio Magni, direttore dell’Accademia corale di Baccanello, che, alle ore 17.30 di domenica 16 aprile, presso il convento di Santa Maria Assunta in Baccanello (Calusco d’Adda), animerà «Arte, storia e musica: voci dalla casa di San Francesco», evento pensato per la Settimana della cultura («Nella città di tutti») organizzata dalla diocesi di Bergamo.

«Quel che verrà proposto non sarà un semplice concerto a opera della nostra corale – afferma Magni, dal 1994 alla guida della corale – ma un percorso, all’interno dell’ex convento francescano, che sancirà la collaborazione armonica fra varie associazioni culturali e, soprattutto, fra diversi linguaggi artistici, affinché ciascuna realtà, dialogando con l’altra, potrà essere in grado non solo di dare il meglio di sé, ma anche di originare un risultato che, da un punto di vista qualitativo e valoriale, sarà estremamente rilevante».

Il percorso inizierà all’interno della chiesa, dove i partecipanti verranno accolti dalla corale che intonerà il «Cantico delle creature». «In un secondo tempo – spiega Magni –, ci si sposterà verso il coro e nel primo chiostro dove verrà eseguito uno «Stabat Mater».

Poi, il pubblico salirà nella zona della clausura mentre il coro si sposterà nel chiostro grande. Usciti dalla clausura, ci sarà un breve momento di concerto mariano e poi, tutti assieme, si procederà verso l’esterno dove si canterà il «Dolce sentire».

Non sarà solo la musica ad accompagnare le persone in questa sorta di viaggio all’interno del convento, ma anche due guide (Cristian Locatelli e Danilo Riva) che illustreranno la storia del convento e quegli elementi artistici che hanno reso importante questo luogo, dalla sua nascita fino a quando è stato acquistato dalla famiglia Colleoni; dal periodo napoleonico fino a quando è diventato punto di riferimento nel nord Italia per quanto concerne il noviziato. In alcuni momenti, sarà la corale a fare da protagonista, in altri momenti, invece, le voci del nostro coro diventeranno un semplice sottofondo.

Per quanto riguarda la parte finale, ovvero quando, come detto, verrà intonato il “Dolce sentire” di Ortolani, provvederemo a consegnare ai presenti dei foglietti con riportato il testo, in modo che tutti potranno unirsi a cantare».

L’Accademia corale di Baccanello nasce come coro di voci bianche (donne) nel dicembre del 1987. Grazie a padre Valeriano, pian piano, si aggiungono anche voci maschili.

Nel 1999, viene fondata l’associazione che la gestisce e che si preoccupa di organizzare eventi culturali sul territorio, propri o per conto di altri. La corale, nell’arco degli ultimi anni, ha gestito la parte liturgica del convento di Baccanello.

A livello concertistico, si è esibita invece in tutto il nord Italia, collaborando, fra l’altro, con la Cappella musicale del santuario di Sotto il Monte e occupandosi, non solo della rassegna di musica barocca di Calusco d’Adda, ma anche di diverse prime esecuzioni di composizioni di autori bergamaschi (come, per esempio, Eugenio Maria Fagiani) e nazionali. Dal 2 al 4 giugno, sarà a Roma per i sessant’anni dalla morte di papa Giovanni XXIII, cantando sia nella basilica di San Pietro, sia in quella di San Carlo al Corso, ma anche in quella di San Marco al Campidoglio.

In passato, la corale (che conta un organico di circa quaranta persone) ha organizzato, in collaborazione col maestro Marco Berrini, corsi di formazione per coristi e direttori di coro, nonché diverse conferenze alle quali sono state invitate persone del calibro di Giuseppe Liberto, Claudio Burgio nonché tutta una serie di personalità legate alla musica sacra.

L’appuntamento «Arte, storia e musica: voci dalla casa di San Francesco», organizzato dall’Associazione accademia corale Baccanello e dall’Associazione convento francescano di Baccanello, durerà poco più di un’ora e verrà replicato alle 20.30 della stessa data.

«Interpreto la Settimana della cultura come un momento di crescita, nel quale ogni realtà culturale possa trovare uno stimolo per rimettersi in gioco, ripensandosi e creando qualcosa di nuovo – dice Magni –, sia a livello comunicativo che a livello di gestione degli eventi. La collaborazione, inoltre, può aprire scenari multimediali e multisettoriali: un valore aggiunto che può essere determinato, per l’appunto, solamente da un dialogo fecondo. Il dialogo, del resto, è il cuore della cultura e dell’arte, un seme che, in futuro, potrà portare a dei frutti importanti e interessantissimi.

Anche per questo, mi auguro che tutto ciò non sia una semplice parentesi, ma il primo passo verso una serie di appuntamenti che verranno ripetuti annualmente, con continuità. Una speranza che, come nel caso del convento di Baccanello, permette anche a certe realtà di continuare a vivere ed essere un punto di riferimento fondamentale per il territorio». Iscrizione non obbligatoria, ma consigliata (per info: 3497745531). 

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