Il cammino sinodale nella diocesi di Bergamo, tessera nel mosaico della Chiesa italiana

A Roma un gruppo di esperti provenienti da tutto il mondo sta passando in rassegna i documenti finali delle Assemblee sinodali Continentali, avviando la riflessione che porterà all’elaborazione dell’Instrumentum laboris in vista della prima sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi che si svolgerà a ottobre.

Nel frattempo che cosa sta accadendo nella nostra diocesi? Per chiarire il quadro generale abbiamo posto alcune domande a don Paolo Carrara, docente di teologia pastorale e coordinatore dei cammini sinodali nella nostra diocesi.

Il cammino sinodale della Chiesa italiana che sta caratterizzando anche la nostra diocesi, spiega don Paolo “prevede una scansione temporale, dal 2021 al 2025, ma in realtà non è definibile temporalmente, perché si tratta di un processo che si propone di aiutare la Chiesa italiana, quindi anche la nostra diocesi, a darsi un volto più sinodale”.

Un obiettivo che non può avere una precisa scadenza cronologica: “Il nostro lavoro si colloca dentro questo itinerario, per il quale è stato previsto uno svolgimento in tre fasi.

La prima è quella narrativa, di ascolto e di raccolta di questioni, osservazioni, tematiche, valutazioni, critiche rispetto al cammino della Chiesa. La seconda fase è quella più sapienziale: si svolgerà nel 2023/24 con l’obiettivo di provare a cogliere quali direzioni lo Spirito indichi alle nostre chiese attraverso queste narrazioni e l’ascolto. Si arriverà infine nel 2024/25 a definire anche alcune scelte pastorali che possano sostenere il cammino sinodale delle chiese”.

La nostra diocesi si è inserita pienamente in questo percorso: “Ad accompagnarci quest’anno è stato il testo “I cantieri di Betania” ispirato dal brano del Vangelo in cui Gesù viene accolto nella casa delle sorelle Marta e Maria. A partire da qui sono state individuate alcune aree tematiche principali: il cantiere del villaggio e della strada, il cantiere della casa e dell’ospitalità, il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale”.

Ogni diocesi ha avuto inoltre la possibilità di scegliere un ulteriore cantiere: “Il nostro vescovo – prosegue don Paolo – ha indicato quello dell’autorità e della condivisione della responsabilità. Nell’anno pastorale in corso sono stati realizzati incontri sinodali in numerose realtà ecclesiali come parrocchie, unità pastorali, consigli pastorali territoriali, il consiglio pastorale diocesano, associazioni e movimenti, alcuni uffici di curia, sempre sulle tematiche indicate dai diversi cantieri. Ora il coordinamento diocesano sta raccogliendo i materiali di sintesi prodotti a seguito di questi incontri, ne farà una rielaborazione”. Alla fine di maggio ci sarà un incontro di sintesi e restituzione di questi materiali alla diocesi. In seguito una sintesi ragionata sarà inviata anche alla presidenza italiana del cammino sinodale che raccoglierà anche i contributi delle altre diocesi italiane.

Il Sinodo ha una struttura complessa e articolata: “Tutta la chiesa universale e quindi anche quella italiana in questa fase è coinvolta in un lavoro di analisi su se stessa, teso al rilancio della missione di annuncio e di testimonianza del Vangelo, con una sottolineatura sulla sinodalità, e cioè sul bisogno di aiutare la Chiesa a riconoscere di essere popolo di Dio, composto da tante presenze diverse, doni carismi e ministeri che lo Spirito suscita nella Chiesa.

Un corpo guidato dai nostri vescovi che comunque non possono fare a meno delle sue molteplici componenti. La sottolineatura che tocca insieme il cammino della chiesa universale e italiana è trovare forme che aiutino le comunità cristiane a dare voce e responsabilità a tutte queste componenti.

C’è però una differenza tra le diverse realtà: il Sinodo della chiesa universale ha una struttura ben precisa ed è prima di tutto il sinodo dei vescovi. Si compone di tre fasi: consultiva, quella in corso, poi quella celebrativa, composta dalle assemblee sinodali, e infine quella attuativa.

Il cammino sinodale è invece un percorso specifico della Chiesa italiana con una certa libertà di realizzazione, strutturazione, tempistica, attori e soggetti. Il sinodo della Chiesa universale è presieduto dal Papa, il cammino sinodale della Chiesa italiana è guidato dai vescovi e può contare su un consiglio italiano e una serie di altri soggetti che accompagnano gli approfondimenti e le riflessioni.

In questa prospettiva molto articolata e un po’ laboriosa l’obiettivo non è quello non di trovare “soluzioni magiche”, ma di rispondere ad alcune questioni emerse nella vita della Chiesa e delle comunità cristiane: dal ruolo stesso della Chiesa nella società contemporanea all’esercizio dell’autorità dentro la chiesa, dai ministeri al ruolo delle donne nella Chiesa, fino alla gestione delle questioni amministrative. Ci auguriamo che qualche scelta pastorale significativa possa essere fatta”.

  1. Grazie a voi
    È un cammino che mi ricorda un po’ quello di Gesù. Grazie a Dio per iniziative della Diocesi,i Papa da Giovanni XXIII a Papa Francesco mantengo la fede…
    Posso parlare a voi insegnanti all’Issr di Bergamo molto disponibili anche per iscritti uditori qual sono anch’io? Parlare della mia esperienza colla mia parrocchia?
    Sempre di cuore vi ringrazio, anche se non potete! Credo fermamente anche nello Spirito Santo pertanto come va 💫🔥❤va bene…Ci sarà un altro
    modo,
    sempre💒

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