Bariano, la Cappella della Beata Vergine del Carmelo fra arte, musica e fotografia

Un ricco programma di appuntamenti tra arte, musica e fotografia per scoprire un gioiello antichissimo della bassa pianura bergamasca, che ha attraversato i secoli ed è sopravvissuto alle profonde trasformazioni che hanno caratterizzato l’ambiente circostante.

In occasione della Settimana della Cultura Diocesana Bariano punta l’attenzione sulla Cappella della Beata Vergine del Carmelo, all’interno del Convento dei Neveri, tornata di proprietà della parrocchia nel 1937 e che oggi è possibile ammirare in tutta la sua bellezza grazie ai restauri terminati del 2017.

È infatti grazie al recupero del complesso avviato nel 2001 – per trasformarlo nell’attuale ristorante – che sono venute alla luce tracce di una storia fino ad allora non del tutto conosciuta. Già nel I secolo a.C. qui era presente una villa romana abitata anche da legionari, poi la diffusione del Cristianesimo portò, nel IV secolo, ad adibire un’ala della casa a mausoleo cristiano.

Nel 1480 fu costruito un convento di religiosi carmelitani che rimase attivo fino al 1770, quando la proprietà passò a privati e il complesso fu destinato a tutt’altra funzione: diventò un corte rustica, abitata da 75 persone, all’interno della quale sorgeva anche un’osteria, per essere di nuovo abbandonato con il tramonto della società contadina.

Ma in tutti questi secoli la Cappella della Beata Vergine del Carmelo è sempre rimasta lì, e da alcuni anni è meta (ogni seconda domenica del mese) di visite guidate organizzate da due appassionate volontarie della parrocchia di Bariano, Mara Gimmelli e Monica Belloni.

«È una delle cappelle che facevano parte della chiesa del convento che oggi non esiste più – spiegano –, e contiene affreschi davvero antichi, del IV-V secolo, con scene di carattere funerario motivate dal fatto che in epoca romana qui erano presenti anche delle tombe. Il tema di fondo è quello della Salvezza: si notano ad esempio Daniele nella fossa dei leoni, i tre ragazzi nella fornace, la liberazione degli ebrei dalla schiavitù d’Egitto, per raccontare di un Dio che salva. Opere che è raro ritrovare altrove, se non in siti ben più noti come le catacombe romane, e questo dice molto sulla loro preziosità». 

Ricco il programma di appuntamenti dedicati alla Cappella e al contesto in cui è inserita. Sabato 15 aprile alle 10 sarà inaugurata – presso lo Stallo della Misericordia, nel centro del paese – la mostra “Scatti dal Novecento” (rimarrà aperta sabato 15 e 22 aprile dalle 9 alle 12, domenica 16 e 23 dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 19), con una serie di fotografie che ritraggono il convento prima dei restauri accompagnate da scritti e poesie di Mimma Forlani.

«Sono scatti che guarderemo certamente con un occhio di nostalgia – commentano Gimmelli e Belloni – È stato uno spaccato della vita di Bariano, e in molti verranno per rivedere i propri parenti».

La mostra. Domenica 16 aprile alle 11 verrà trasmesso per la prima volta su TeleStella – la TV della parrocchia di Bariano, Canale 99 del Digitale Terrestre –, un video di 30 minuti dedicato alla Cappella, una visita guidata virtuale con descrizione degli affreschi e riflessioni intervallate dal violino di Anna Pecora.

«Per la realizzazione di questo video abbiamo consultato anche le Suore Carmelitane di Cividino – sottolineano Gimmelli e Belloni –, che ci hanno fatto conoscere l’Ordine Carmelitano, presente qui per secoli. Si sente solo la loro voce, dal momento che vivono in clausura».

Quindi venerdì 21 aprile alle 20.45, nel chiostro maggiore del Convento dei Neveri, il concerto “Musica senza frontiere” del Gruppo Ottoni diretto dal maestro Francesco Panico – formazione che trae origine dal Corpo Civico Musicale di Bariano – proporrà brani di musica classica, operistica e moderna, europea e non, dedicati ai temi della tolleranza e della fratellanza, alla cultura patrimonio di tutti. E naturalmente saranno giorni in cui si intensificheranno le visite guidate alla Cappella della Beata Vergine del Carmelo (orari e prenotazione su parrocchiabariano.it).

«Sarà l’occasione per ammirare le bellezze di questo scrigno di fede, arte e storia, i suoi affreschi e la sua storia ancora poco conosciuta».

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