Il 25 aprile è la data che nella diocesi di Bergamo è tradizionalmente associata alla festa di Clackson, il raduno di tutti i chierichetti, che richiama in Seminario un migliaio di ragazzi e ragazze dai 4 angoli della diocesi. Perché ne vale ancora la pena?
Per almeno 3 motivazioni pastorali. La prima è che un elemento fondamentale della pastorale giovanile e vocazionale delle parrocchie è la salute del gruppo chierichetti.
La vicinanza all’altare e alla frequenza settimanale della messa non è esperienza scontata per tutti i bambini: fare parte di coloro che fin da piccoli possono vivere questo momento e questo ritmo, con l’allegria di chi è coinvolto e non solo spettatore, è un’opportunità da non trascurare.
Un’esperienza viva di iniziazione cristiana
È vero che le cose da fare sono sempre parecchie in comunità, ma prendersi cura di un’esperienza viva di iniziazione cristiana è fondamentale: è un luogo prezioso di educazione dei più piccoli che merita di essere coltivato e custodito ancora.
La festa di Clackson è un grazie e un sostegno ai gruppi chierichetti che ci sono già; vorrebbe essere anche uno sprone per dare una mano a quelli che ancora non riescono a partecipare. E un incoraggiamento convinto a quelli che ancora non esistono.
La seconda motivazione è catechistica: un gruppo come quello dei chierichetti mette in atto le dinamiche che la Chiesa Italiana immagina come assi portanti della riforma della catechesi dei ragazzi.
Quello dei chierichetti è un gruppo con una forte motivazione personale, che fa esperienza attiva e costante della celebrazione liturgica (non ascolta solo una spiegazione), e che si trova periodicamente per una formazione aperta alla carità.
La rivista di “Clackson”, una guida per la formazione
La rivista di “Clackson”, che nasce per prolungare il clima della giornata del 25 aprile lungo l’anno all’interno dei gruppi chierichetti parrocchiali, vorrebbe essere lo strumento che aiuta questa formazione: sei numeri all’anno che potrebbero animare altrettante riunioni con giochi, suggerimenti, conoscenza di nuovi personaggi della storia della fede, suggerimenti per piccole e meno piccole azioni caritative…
Infine, il gruppo dei chierichetti è un importante laboratorio vocazionale, sensibile anche alla proposta del seminario. Sarebbe indebito dedurre da questa affermazione che allora i gruppi chierichetti debbano essere solo maschili, o peggio, che i chierichetti siano in qualche modo il “vivaio” da cui far uscire nuovi seminaristi.
È però vero, che i chierichetti godono di un’esposizione ad alcuni aspetti di vita spirituale e liturgica attraverso cui passa anche qualcosa che ha a che fare con la vita del prete; una sorta di privilegio di esperienza che sarebbe ingenuo non considerare.
Un vivace laboratorio vocazionale
Anche solo perché i chierichetti hanno la possibilità di incontrare il luogo e la proposta del seminario, durante la festa di Clackson. Per molti, la scintilla si è accesa così. E poi, è bene ribadirlo, senza apertura al dono di sé e alla proposta per impegnarsi del vangelo, le nostre parrocchie diventano grigie agenzie di servizi di intrattenimento per l’infanzia.
Evangelizzazione evocazione sono due direttrici che le comunità cristiane non possono perdere, senza perdere anche un po’ della propria identità. Potrebbe non essere tanto grave (potrebbe!) se mancasse il gruppo chierichetti parrocchiale; ma potrebbe essere il sintomo di una mancanza di fondamentali. E questo sì che sarebbe grave.
Ecco 3 buone motivazioni, per le nostre parrocchie, i Consigli Pastorali e le équipe dell’oratorio riflettere sullo stato di salute del gruppo chierichetti. E serve sempre qualcuno che dia una mano perché risulti essere un’appartenenza significativa e irrinunciabile.