Val San Martino: arte, storia e memoria si intrecciano a Carenno

L’avvicinarsi della Settimana della Cultura Diocesana ha portato al moltiplicarsi delle iniziative che si svolgeranno domenica 23 aprile a Carenno, in Val San Martino: grazie anche alla contemporanea Festa di Primavera in paese la presentazione del libro “Oltre il Confine. Narrare la Val San Martino”, cuore della proposta della parrocchia per la Settimana della Cultura, è diventata così solo l’ultimo, in ordine di tempo, degli appuntamenti in programma.

Il volume protagonista della serata – organizzata dalla Parrocchia di Carenno in collaborazione con Comune, Pro Loco ed Ecomuseo Val San Martino, alle 21 presso la vecchia chiesa parrocchiale dei Santi Pietro, Paolo e Biagio in Via Tuzzano Rota 2 – è d’altronde un prodotto editoriale di ampio respiro. “Oltre il Confine. Narrare la Val San Martino” contiene infatti già nel titolo il tentativo di far conoscere le peculiarità dell’intero territorio vallare a trecentosessanta gradi, andando al di là della pur vera immagine di “terra di confine” – della Repubblica di Venezia prima e tra la bergamasca e il lecchese oggi –, volontà evidenziata dal fatto che il volume è stato interamente tradotto in inglese (maggiori informazione su valsanmartino.it).

«L’opera è composta da 13 saggi multitematici scritti da 12 autori – spiega Fabio Bonaiti, che insieme a Pierluigi Donadoni ne ha curato la stesura. Da una prima sezione dedicata all’intero territorio vallare nella sua dimensione geografico-paesaggistica, ma anche mitologico-leggendaria e letteraria, e ai 9 comuni che compongono la Val San Martino – 4 tutt’oggi compresi nella provincia di Bergamo, 5 passati a quella di Lecco dal 1992 –, si passa all’illustrazione di alcuni “itinerari culturali”, una piccola guida delle bellezze locali dall’enogastronomia alla musica, dall’arte alle vie della fede che hanno come punti di riferimento l’Abbazia di San Giacomo Maggiore a Pontida, il Convento di Santa Maria del Lavello a Calolziocorte e il Santuario di San Girolamo Emiliani a Vercurago.

La terza sezione è invece dedicata alle persone con focus, tra gli altri, sul lavoro lungo i corsi d’acqua tra mulini e magli, sulla genealogia dei Donadoni come spunto per raccontare una famiglia operante sia in valle che al di fuori, e sull’emigrazione con storie di valsanmartinesi, in particolare muratori, emigranti in Svizzera».

Durante la serata gli interventi dei curatori e di alcuni autori saranno intervallati dall’accompagnamento di un coro a quattro voci.

Con il passare dei mesi, però, molti altri appuntamenti si sono aggiunti e altre realtà culturali attive sul territorio hanno deciso di partecipare al programma, che è stato chiuso solo pochi giorni fa.

Inseriti nella Festa di Primavera organizzata dalla Pro Loco nel centro del paese (in Piazza Carale) con il mercatino di artigiani, hobbisti e agricoltori dalle 10 alle 18 e i laboratori per bambini alle 15, diversi sono gli appuntamenti lungo tutto l’arco della giornata. Alle 10.45 visita all’Oratorio di San Domenico e ai suoi dipinti macabri a cura del Gruppo Parrocchiale San Domenico e apertura straordinaria dalle 14 alle 16.30.

Nel pomeriggio, alle 15, visita guidata alla nuova chiesa parrocchiale di Santa Maria Immacolata, realizzata a cavallo degli anni ’10 e ’20 del ‘900.

Qui verrà sottolineata la figura del pittore Vittorio Manini, autore di diversi dipinti all’interno dell’edificio, e rilanciata la mostra dedicata all’artista ospitata dal 15 aprile all’1 maggio nel Santuario della Cornabusa in Valle Imagna: con collegamento tra le due valli con cui le due iniziative legate all’artista intendono valorizzarsi reciprocamente.

A seguire sarà infine aperta ai visitatori anche la caratteristica Ca’ Martì – Il Museo e la Valle dei Muratori, grazie al Gruppo Muratori e Amici di Ca’ Martì. «Viene da dire che l’obiettivo di questa iniziativa è già stato raggiunto – conclude Bonaiti. La presentazione di un volume dedicato all’intera valle in occasione della Settimana Diocesana della Cultura ha spinto altre realtà locali a dare il proprio contributo, permettendo così di costruire una proposta unitaria e coordinata per valorizzare il patrimonio culturale di Carenno».

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