Cammino per la pace. Gesti di fraternità sulla strada da Bergamo a Brescia

Gli zaini sono pronti, ma quando si aprono le finestre il cielo è plumbeo e la pioggia, tanto sospirata negli ultimi mesi, decide di scendere copiosa proprio oggi.

La prima tentazione e riprendere la strada del letto, poi dopo un attimo di esitazione ci si chiede: “ma la pace richiede o non richiede qualche piccolo sacrificio?” allora si decide tutti insieme per il sì e velocemente ci si veste e con il gruppo degli amici ci si trova ad Albano S. Alessandro.

All’inizio sembriamo, alcuni sparuti gruppi qua e là che hanno deciso di sfidare il tempo uggioso, poi quando giunge il lungo serpentone da Bergamo, è bello vedere che tanta gente, tante famiglie, tanti giovani si sono aggiunti strada facendo e nel frattempo l’azzurro del cielo  si affaccia all’orizzonte.

Si respira aria di festa, di serenità e di Pace.

Una pace come dirà poi a Palazzolo Don Ciotti nel suo intervento, citando Gandhi:

“Non c’è una strada che porta alla pace, ma la pace è la strada”

Si riconoscono tanti volti e tante storie conosciute e incontrate negli anni, si cammina, si dialoga, si parla, ci si interroga sul futuro delle tante guerre sparse nel mondo (più di 50), proprio come dovrebbe essere il percorso della pace sempre fatto di incontri e di dialogo anche quando le posizioni divergono, per cercare di trovare la sintesi che rispetta il vissuto di ciascuno.

Ogni tanto si canta, si ascolta musica e si grida “pace, pace, pace” consapevoli che non basta gridare, ma è necessario che ciascuno faccia pace e sia operatore di pace nei suoi territori, con la sua gente.

Arrivati verso Bolgare, i piedi e le gambe iniziano a farsi sentire ed è quindi necessario incoraggiare chi di noi fa più fatica.

Sulla strada la gente che ci vede passare batte le mani e una vecchietta seduta al bordo strada ci incoraggia a modo suo: ”Dai che siete gli ultimi ma siete vicini al traguardo”

Ormai siamo nei pressi del cimitero di Palazzolo e ci viene indicato di fermarci perché noi bergamaschi siamo stati troppo veloci nel camminare: “fermatevi e riposate”. Proprio così ci viene indicato di riposarci nei pressi del luogo per eccellenza del riposo e della pace: il camposanto….

Quando è ora di ripartire per l’abbraccio finale sul ponte tra le due provincie, un piccolo imprevisto, l’auto della polizia che ci scorta non riparte più. La batteria ha deciso di “andare in pace”, un attimo di smarrimento e i poliziotti decidono di lasciare la “pantera” e di percorrere l’ultimo tratto a piedi con noi, scortati dalla polizia locale.

Alle 15.09 l’incontro sull’Oglio con l’abbraccio di decine e decine di sindaci e di gente stanca, ma felice di aver camminato in armonia e per la Pace.

Poi breve spazio alle parole al Parco Metelli sull’Oglio.

Quando si appresta a parlare Don Luigi Ciotti, il silenzio cala sulla marea di gente all’interno della parco e all’esterno per tutti coloro che non sono riusciti ad entrare per ragioni di sicurezza.

Il sole splende ormai da ore e ha ampiamente riscaldato i corpi e soprattutto il cuore.

Non ci può essere pace senza la ricerca della verità” esordisce don Luigi e aggiunge: ”non si tratta di vivere in pace, ma di vivere per la pace. Sono troppi coloro che vogliono vivere in pace e non lottano per creare le condizioni di pace.”

E sulla guerra: ”nasce sempre dalla follia di individui che si identificano con sé stessi, che negano l’altro dentro e fuori di sé. Individui che si credono autosufficienti e usano gli altri a proprio vantaggio oppure li uccidono”.

L’appello finale di don Ciotti è un grande interrogativo per noi: “decidere se di fronte al male vogliamo solo e sempre occuparci dei sintomi o vogliamo andare in profondità per cercare di estirpare questo male?

Il sole lentamente cala all’orizzonte ma non deve sminuire la nostra attenzione sui temi legati alla pace, alla verità e alla responsabilità.

Piano piano la moltitudine di gente ritorna alle proprie case e alle proprie famiglie, mentre  da lontano la musica del parco e i colori caldi di una domenica di primavera avanzata continuano a risuonare nei cuori, così come il desiderio di Pace che Dio ha messo in ciascuno di noi. 

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