Mani in Pagina: tante avventure alla scoperta del tempo, fra passato e futuro

Gli orologi misurano il tempo ma non lo possono controllare. E se si rompono cosa si fa? Quante cose possono accadere in un attimo soltanto? I libri che abbiamo scelto questa settimana per la rubrica Mani in pagina concentrano l’attenzione sul passare del tempo.

Tutti vanno di fretta, ci sono mille orologi, ma “Il paese di Tic Tac” (La Margherita) scopre a sue spese che la lentezza è importante. La storia di Isabella Paglia, illustrata da Francesca Aiello, affronta il tema del tempo da diversi punti di vista: il rapporto tra generazioni, la natura, la necessità di rispettare le differenze. Un albo molto adatto per divertire i più piccoli ma anche per aiutarli a ragionare sul tempo che passa. Nel paese di Tic Tac gli adulti sono così impegnati nelle loro faccende quotidiane che trascurano le piante, i campi, la natura, finché non resta più niente da mangiare. Ad aiutarli ci sono i bambini, che fortunatamente trovano una soluzione: mentre nessuno badava a loro, infatti, hanno aiutato i nonni della casa di riposo a coltivare, innaffiare, raccogliere verdura e frutta, ora a disposizione di tutti. Un ottimo punto di partenza per laboratori e dibattiti.

Ci sono oltre 100 personaggi in “Un attimo soltanto” di Rebecca Dautremer (Rizzoli). Torna Jacominus Gainsborough, già protagonista di “Ti aspetto” e “Il libro delle ore felici” in un albo originalissimo anche nel formato: è composto da un’unica, grandissima tavola, come un raffinato poster. Un’illustrazione piena di dettagli che racconta quante cose possano accadere in un istante. Un invito ad aprire lo sguardo, ad ampliare gli orizzonti, a spingersi oltre le pareti di casa. Le didascalie sono raccolte in un fascicolo che presenta i personaggi: uno straordinario punto di partenza per inventare insieme – grandi e piccoli – moltissime storie. Ce lo immaginiamo aperto su un grande tavolo o sul pavimento come uno speciale e creativo gioco da tavolo. 

Ci sono i minuti scanditi dagli orologi e quelli che scorrono nella mente suscitando sogni, desideri, emozioni. C’è il tempo che possiamo gestire e controllare e poi ci sono gli imprevisti. Lo racconta con grazia e un tocco di poesia l’albo “Un tempo per ogni cosa” di Davide Calì e Isabella Labate (Kite), con illustrazioni in bianco e nero. Un guasto inaspettato interrompe i rituali quotidiani di Edgar, scanditi dai suoi numerosi orologi. Dovrà cercare i pezzi per ripararne uno molto antico, e per farlo si spingerà sull’altra sponda dell’oceano: ma più che un problema questo viaggio si rivelerà una nuova possibilità. Una fiaba per tutti.

“Un tempo per tutto” (Emme edizioni) di Christian Demilly e Laurent Moreau si ispira al libro del Qoelet, traducendolo in immagini a tinte forti, che si insinuano nei vuoti lasciati delle parole, per raccontare la vita, la morte e “tutto ciò che sta nel mezzo”, a partire dal cammino di una coppia che diventa famiglia, lasciando molto spazio per pensare. Per la ricchezza delle immagini e la poesia delle parole questo libro si rivela adatto sia ai piccoli sia ai grandi, per portarli in una dimensione profonda fatta di elementi impalpabili: minuti, ore, giorni, mesi, anni. Un tempo in cui le persone crescono, le situazioni cambiano, ci si ritrova nel futuro.

Di che cosa è fatta la nostra identità? Che ruolo hanno i ricordi? Gordon Korman in “Tutto può cambiare” (Il Castoro) narra la storia di Chase, un ragazzo che ha perso la memoria in un gravissimo incidente. Non ricorda nulla, si sente “come un hard disk svuotato” la sua vita ricomincia da capo: un’occasione per lasciarsi il passato alle spalle e scoprire “chi vuole davvero essere”. Un libro che offre l’occasione di riflettere su presente e passato, sul valore dei ricordi, sulla forma della memoria.

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