Oratorio Sotto Il Monte: formazione e cura per una nuova partenza

Le ripartenze sono sempre situazioni complesse, ma allo stesso tempo sfidanti, con la possibilità di essere partecipi di una svolta che può dar forza a una realtà e tendere la mano a degli adolescenti in cerca di sostegno.

L’oratorio di Sotto Il Monte ha risposto alle esigenze delle giovani generazioni -rese ancora più evidenti dalla pandemia- con il progetto Giovani In Cammino. Il progetto nato dalla collaborazione tra ODL (Oratori Diocesi Lombarde) e Regione Lombardia che ha dato la possibilità a circa 150 oratori lombardi di mettere in campo un’azione educativa mirata.

Prendersi cura del prossimo, accompagnarlo in un percorso di crescita ed esserci nei momenti più difficili non è affatto un’azione scontata. Le comunità attraverso l’oratorio, in particolar modo d’estate, si prendono cura dei più piccoli in modo decisivo: un gesto da continuare a valorizzare soprattutto per la passione, l’impegno e la preparazione che sta dietro ad ogni forma di cura.

Perché la cura, come l’essere educatori, non si improvvisa. Per questo motivo, la comunità ha avviato una collaborazione con la Cooperativa Città del Sole rispondendo alle diverse esigenze emerse dal confronto con gli adolescenti.

Il ritorno alla socialità all’oratorio di Sotto Il Monte

Il ritorno alla socialità e il desiderio di responsabilità sono i due fuochi attorno cui verte il progetto e per far fronte a questi bisogni in modo costruttivo, l’obiettivo è quello di formare gli educatori prima del Cre.

“Durante il primo incontro con gli adolescenti e la comunità – racconta Francesco Ferrante, educatore della cooperativa Città del Sole – abbiamo riletto i dubbi e gli ostacoli degli anni precedenti. La pandemia ha accentuato alcune fatiche, ma il desiderio di ricostruire era forte. Così, per dare forza all’azione educativa, abbiamo scelto di partire dalla formazione”.

Formare gli educatori significa, innanzitutto, andare costruire e consolidare un gruppo di giovani che possa assumersi la responsabilità dell’educazione nei confronti degli adolescenti. Un compito che si fa sfida nella società odierna, ma che potrà essere affrontata attraverso azioni concrete come l’esperienza del Cre ormai alle porte.

La formazione aiuta a fare gruppo

“Il progetto mira a far fronte ad alcune difficoltà avvertite dagli educatori – sottolinea Alessia Rota, educatrice della cooperativa Città del Sole -. Conoscenza, relazione, rispetto e responsabilità sono le parole chiave attorno a cui si svilupperà tutto il lavoro. Occorre imparare a osservare e ascoltare gli adolescenti se si desidera instaurare un rapporto che abbia un rilancio verso il futuro”.

Il prossimo Cre a Sotto Il Monte sarà un’occasione preziosa per mettere al centro nuovamente gli adolescenti. “È un’opportunità per ridare significato a un’esperienza che ha sempre rappresentato un’azione educativa importante per la comunità -conclude Francesco-. Gli educatori, come anche gli adolescenti, saranno chiamati a vedere il Cre con occhi nuovi per comprenderne il valore vero”.

Perché il prendersi cura, come l’educare, non è mai un gesto improvvisato: ci si prende cura per ciò che si è, ma con la consapevolezza che ogni gesto può essere decisivo per il percorso di crescita di ciascuno.

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