Accompagnare i bambini alla Prima comunione: un cammino mai scontato

Rileggendo il mio percorso di catechista che vivo ormai da 40 anni (il don della mia parrocchia seppe coinvolgermi quando avevo solo 15 anni, come aiuto catechista, e da allora lo sto continuando nelle comunità dove la mia Congregazione mi manda), non ho mai vissuto così intensamente il cammino di preparazione alla Prima Comunione come quest’anno.

Devo dire che il gruppo dei bambini, che io e altri 3 catechisti abbiamo accompagnato, è un gruppo “speciale”. Così lo ritengo, in quanto la conoscenza e l’avvio della catechesi sono avvenute on-line, in tempo di pandemia, con tanta preoccupazione da parte mia, “allergica” come sono alla modalità web per incontrare le persone… Convinta da un’altra catechista mi sono buttata in questa avventura.  

Catechesi online durante la pandemia

Inizialmente abbiamo cercato un contatto con la famiglia, inviando messaggi via mail o link con brevi video in linea con il programma di catechesi del primo anno; poi, stimolati anche dall’esperienza positiva di altri gruppi, abbiamo iniziato gli incontri via meet, constatando un maggior coinvolgimento dei bambini. Li abbiamo conosciuti così, attraverso uno schermo… 

Alcuni mesi dopo, il primo incontro in presenza, segnato da gioia ed entusiasmo, pur con la difficoltà di riconoscere chi si celava dietro la mascherina! Con l’intento di superare quelli che potrebbero essere stati evidenti “ostacoli”, abbiamo sempre cercato di instaurare relazioni significative, dando tempo e attenzione ad ogni opportunità di incontro. 

Personalmente sono convinta della positività di aver lavorato in équipe. Pur avendo suddiviso i 40 bambini in tre gruppi, abbiamo sempre vissuto momenti insieme, a partire proprio dall’esperienza on-line, dove ciascun catechista condivideva le sue doti: chi curava la comunicazione con le famiglie e quindi predisponeva gli appuntamenti on-line, chi aiutava a progettare gli incontri con creatività tenendo conto degli interessi dei bambini, chi nelle vesti di mamma o nonna suggeriva come “aggiustare il tiro” perché i contenuti da trasmettere raggiungessero al meglio chi stava dietro il PC. 

Una missione vissuta insieme, con attenzione ai dettagli

La caratteristica di una missione vissuta “insieme” ci ha accompagnato anche nella ripresa della normalità, in questo anno di preparazione alla Prima Comunione, che ha avuto come tema principale la Messa e il Tesoro nascosto dell’Eucarestia.

La tematica, che poteva farci cadere nella tentazione di riprendere contenuti abbastanza scontati, che si ripetono ad ogni ciclo, ci ha coinvolti in una ricerca appassionata di modalità in cui sbriciolare i grandi contenuti della fede. Niente di particolarmente nuovo, solo l’attenzione ad ogni piccolo dettaglio che poteva essere “sfruttato” per dialogare con i bambini: un brano di vangelo, un canto, un gioco… Abbiamo lasciato spesso la parola a loro, che ci hanno sorpreso con le loro domande, le loro riflessioni e i loro modi di pensare…

Per esempio, in uno degli ultimi incontri precedenti la Festa di Prima Comunione, ogni bambino dopo aver letto personalmente il testo del “veterano” canto Pane del Cielo, aveva il compito di sottolineare ciò che lo colpiva maggiormente e cerchiare ciò che non capiva. Molti hanno sottolineato la frase “No, non è rimasta fredda la terra”, dando una spiegazione personale dell’enunciato. 

La terra fredda è come avere un cuore di pietra, freddo e insensibile. Gesù è venuto per scaldarci e darci un cuore nuovo – ha detto Alessandro. 

La terra non è rimasta fredda, perché Dio dopo aver creato il mondo, ha creato noi… noi siamo una delle sue più belle creature! – è stato l’intervento di Chiara. 

Le numerose domande, poi, riguardanti la celebrazione, lasciavano presagire l’attesa e l’emozione per questo evento ormai vicino.

La gioia e la semplicità di un incontro importante

Così il giorno tanto atteso è giunto e domenica 14 maggio, le porte della chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro della Croce, in Pignolo, si sono aperte per accogliere il corteo dei Comunicandi accompagnati dai loro genitori. Il festoso suono dell’organo e del flauto, la disposizione dei banchi, accuratamente addobbati, a simulare una stanza pronta per la cena, i fiori e altri particolari… tutto a rendere veramente solenne questo Primo incontro con Gesù eucarestia. Un giorno da non dimenticare…

Credo di non essere stata sola ad elevare un sincero grazie al Signore per il dono di questi bambini che, con la loro semplicità e gioia, ci hanno richiamato a considerare il tesoro dell’Eucarestia, oltre all’impegno di noi adulti perché questo dono divenga il centro della nostra vita di credenti.

“Nutrirci di quel ‘Pane di vita’ significa – infatti – entrare in sintonia con il cuore di Cristo, assimilare le sue scelte, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. Significa entrare in un dinamismo di amore oblativo e diventare persone di pace, di perdono, di riconciliazione, di condivisione solidale” (Papa Francesco). 

Condivisione è stata anche la parola chiave dell’incontro di catechesi successivo alla Prima Comunione. Abbiamo accolto i bambini nel solito salone, ma… i tavoli erano disposti diversamente, proprio a richiamare la grande tavola del 14 maggio. Ed è bastato poco per dar vita ad una semplice condivisione dell’esperienza vissuta: il clima di ascolto e di gioia ha caratterizzato così il nostro ultimo incontro, prima di terminare l’anno catechistico. Dalla messa alla vita… 

Ancora una volta devo constatare che ho ricevuto tanto da questo cammino fatto insieme, bambini e catechisti; che essere comunità è il volto vero della chiesa ed è quello più credibile, oggi. 

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