Filippo Gagliardi: la capacità di accettare e accogliere. Le giovani vite di suor Laura

Filippo Gagliardi è un ingegnere trentenne che portava la sua fede nel quotidiano, parte attiva dell’oratorio Circolo San Vittore di Intra, sponda piemontese del Lago Maggiore. Impegnato come “sentinella del mattino” era sposato con Anna, ed è morto a causa di un tumore fulminante proprio mentre stava per venire al mondo suo figlio, poi battezzato Luca Filippo. La sua è una testimonianza straordinaria vissuta nell’ordinario, in una situazione “normale”. Ne parliamo attingendo alle “giovani vite” raccolte da Suor Laura Fontana e presentate sui suoi canali social, raccogliendo riflessioni e commenti. Suor Laura fa parte della congregazione delle Sacramentine, vive a Bergamo. È anche un’insegnante e nel tempo ha realizzato con impegno la sua vocazione educativa: non solo dal vivo accanto ai ragazzi delle scuole ma anche nel mondo dei social network. Ha vivaci profili social attraverso i quali offre quotidianamente agli “amici virtuali” spunti interessanti di riflessione, e raccoglie le reazioni e i commenti di chi legge come arricchimento per tuttiOgnuno dei suoi approfondimenti porta scoperte interessanti che possono attecchire come semi nei cuori di chi legge.

A un primo sguardo, quella di Filippo Gagliardi non può che sembrare una tragedia senza senso scritta da un Dio che si diverte a intrecciare trame di disperazione nelle vite di coloro che si sentono a lui più vicini. Anche Filippo, nei primi giorni di malattia, davanti al Santissimo, “voleva dirgliene quattro”. Ricorda sua moglie Anna: “Abbiamo pianto tanto, e ci siamo arrabbiati….Signore, perché a noi e perché adesso, nel momento più felice della nostra vita?”. Lei infatti era in attesa del loro primo figlio.

Poi da una mail, che lei stampa subito e condivide in ospedale con Filippo, ecco la luce: “Chiedervi il perché di quello che vi sta succedendo, il più delle volte vi farà impazzire. Non avrete una risposta ai vostri perché, almeno finché siete su questa terra. Alcune cose sono più grandi di noi. Quello che vi consiglio di fare è chiedere a Dio di accettare e accogliere nella vostra vita questo cammino che avete davanti, ovunque vi porterà, e io pregherò per voi perché riusciate a compiere questo passo”. Quell’invito ad accettare e accogliere, segna l’inizio di una nuova tappa nel cammino umano e spirituale dei due giovani e Filippo si abbandona in Dio.

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