Opera, concerti e operetta: nuova stagione al Teatro Donizetti con Madama Butterfly e Stelle di Broadway

Con oltre 700 abbonamenti annui e un grandissimo successo di pubblico, anche quest’anno si apre la stagione dell’Opera e Concerti e dell’Operetta di Fondazione Donizetti all’interno della Stagione dei Teatri 2023-2024.

Come ha sottolineato Massimo Boffelli, direttore di Fondazione Donizetti: “Il Donizetti è la casa di tutti i bergamaschi. La stagione di prosa può essere considerata a tutti gli effetti la colonna portante del teatro, ma con l’opera e l’operetta vogliamo offrire musica e spettacoli di qualità al resto del pubblico donizettiano”.

Tra gli appuntamenti assolutamente da menzionare Blues & Bach: The music of John Lewis con musica che spazierà dalla classica al pop, al rock al jazz e ancora il Concerto di Natale de I Piccoli Musici di Casazza, nato nel 1986 e espressione della scuola di Musica omonima.

Madama Butterfly di Giacomo Puccini sarà invece nella nuova produzione de I Teatri di OperaLombardia, in programma venerdì 26 e domenica 28 gennaio.Il tanto atteso evento del 31 dicembre quest’anno porterà il titolo All the musical, uno spettacolo di puro intrattenimento che incorporerà i momenti più brillanti di otto famosissimi musical di Broadway, attraverso altrettanti medley.

Lunedì 1 gennaio 2024 alle ore 11, invece, l’Orchestra Filarmonica Italiana sarà nuovamente ospite del Teatro Sociale in occasione del Concerto di Capodanno, con una prima parte dedicata all’opera italiana per poi passare all’immancabile sequenza di valzer e Polke. I primi mesi del 2024 saranno riservati all’Operetta con titoli quali Cin cin là, tra gag irresistibili e tanta musica; Stelle di Broadway, dove i sogni diventano realtà, che accompagnerà idealmente lo spettatore sui più prestigiosi palcoscenici dei teatri di New York, mentre La duchessa del Bal Tabarin proporrà brani godibili e da riscoprire.

Un’offerta dunque molto variegata e che quest’anno integrerà anche parte della programmazione storicamente riservata al Palacreberg, che quest’anno verrò meno, senza però snaturare la sua essenza e la sua tradizione. 

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