Romano, Davide Rondoni al Macs: “L’arte e la poesia mettono in scena l’uomo”

«Un mondo di inseguimento attraverso le parole e che si mette dalla parte della vita». Questa è la poesia secondo Davide Rondoni, poeta e scrittore di Forlì che è intervenuto sabato 17 giugno, nella Basilica di San Defendente di Romano di Lombardia, nell’appuntamento «Cosa modelli artista, forse fai nascere qualcosa?».

«La serata è un’opportunità di un’amicizia con un altro artista che si esprime attraverso la parola e che ci aiuterà ad avere del godimento e al contempo della certezza di portarci a casa qualche risposta, puntando a chissà quali temi, lasciando poi a noi di trovare degli interrogativi o delle azioni che attraverso la parola vengono raccontate», introduce la serata don Tarcisio Tironi, Direttore del Macs di Romano di Lombardia.

L’incontro si collega al percorso artistico-meditativo «Perché mi hai abbandonato?» a cura dello scultore Ugo Riva e organizzato da Fondazione Credito Bergamasco e dal Macs di Romano di Lombardia presso la Chiesa della Grotta.

«Sono contento di poter affiancare le opere di Ugo Riva, presenti nella Chiesa della Grotta, la quale non si riduce, anzi diventa più sé stessa per creare uno spazio di contemplazione», afferma entusiasta Davide Rondoni.

Classe 1964, Rondoni è poeta e scrittore con alle spalle collaborazioni e scritti di poesia, narrativa e antologia. È tradotto in vari paesi del mondo, collabora a programmi di poesia in radio e tv e come editorialista per alcuni quotidiani. Ha fondato anche il Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna e la rivista «clanDestino».

Nella prima parte della serata, l’autore ha portato in scena alcuni stralci di sua composizione che sono stati scritti in occasione di una mostra curata con Ugo Riva nella Basilica di San Lorenzo di Firenze (8 novembre 2018 – 7 gennaio 2019). La composizione dal titolo «Natus» mette al centro la maternità e la nascita per raccontare il ciclo misterioso della vita, nel suo inarrestabile vortice di creazione e distruzione. «Diversamente dalla morte, la nascita è un tema che fa scandalo; il filosofo Nietzsche diceva che, per fare il Superuomo, bisognava negare la nascita perché è evidente che non ti fai da solo ovvero sappiamo da chi siamo nati,  ma non abbiamo deciso noi il come, il dove e il quando stare al mondo», dichiara il poeta Rondoni.

Nella seconda parte, Rondoni ha fornito una riflessione sul paradosso del destino dell’uomo, recitando i suoi versi tratti da «Se la notte è questa… l’ultima visita a Lorenzo Lotto»; l’autore si è immaginato un dialogo tra Lotto e Capoferri, l’artigiano che compose le tarsie sui disegni del maestro e che morì pare per avvelenamento causato dagli stessi materiali utilizzati.

Dunque, «l’arte e la poesia mettono in scena l’uomo come contraddizione, esprimendo la fame di vita che, ai piedi della nostra eternità, la nostra è solo un singhiozzo», conclude il poeta Rondoni.

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