La Casa alpina cremasca di Avolasio compie 100 anni: oggi ospita i campi-scuola di Azione Cattolica. La storia in un libro

La casa di Avolasio e la chiesa in una foto d'epoca

Abbarbicata sui pendii dell’alta Valtaleggio, la Casa alpina cremasca di Avolasio, antico borgo nel comune di Vedeseta, colonia per figli di soldati della Grande guerra, è stata ripresa dall’Azione cattolica giovanile che nel secondo dopoguerra ne ha fatto la casa di vacanza per adolescenti e giovani di famiglie non abbienti che vi hanno trascorso qualche settimana di ferie spensierate in compagnia, sotto lo sguardo benevolo di Mario Vailati, il Vice. 

Dagli anni ’70 la casa è divenuta la sede dei campiscuola di Ac: migliaia di ragazzi, adolescenti e giovani hanno vissuto settimane formative indimenticabili. Interamente rifatta nel 1988 per iniziativa di mons. Tresoldi e sempre custodita dalla chiesina dedicata alla Madonna della Neve, la casa con la piccola Avolasio è diventata ormai un lembo di Cremasco sulle Prealpi Orobie.

Un volume ripercorre la storia della Casa di Avolasio

La ricorrenza merita di essere ricordata e così, su iniziativa dell’Azione cattolica diocesana, che da oltre settant’anni gestisce la casa, viene pubblicato un volume che ne ripercorre la lunga storia. Il libro, intitolato La Casa alpina cremasca di Avolasio. Cento anni di storia è stato scritto da Romano Dasti e contiene contributi di Arrigo Arrigoni, storico della Valtaleggio, e di Marita Desti e Sebastiano Guerini sulle colonie e i soggiorni estivi cremaschi.

Il volume, edito dal Centro editoriale cremasco, e pubblicato con il sostegno della BCC Cremasca e Mantovana, della BCCS Caravaggio e Cremasco e dell’ass. Popolare Crema per il territorio, viene presentato, alla presenza del vescovo Daniele, giovedì 22 giugno alle ore 21 presso l’Oratorio della parrocchia della SS. Trinità in Crema.

Scriveva don Luigi Comandulli sul Nuovo Torrazzo nel 1954: “Ad Avolasio non c’è nulla di speciale: quattro case, un torrente che brontola vicino, verdi prati dominati dal Resegone, una chiesetta graziosissima e una villa protetta da una deliziosa pineta. Tutto qui. Ma in quella villa d’Avolasio quanti cremaschi sono passati a godere i tesori dell’autentica montagna. L’ha costruita la cara memoria di mons. A. Mosconi con la collaborazione di amici dal cuore grande come il suo.

Un angolo di pace per ragazzi e famiglie

L’ha costruita chi la montagna l’amava sul serio, e ad essa chiedevano, specie per la gioventù, quei benefici effetti che tutti desiderano. Per questo mons. Mosconi e i suoi amici ebbero buon occhio, e scelsero quell’estremo lembo della Val Taleggio, vero angolo di pace ridente nelle Prealpi Orobiche. 

Dal lontano 1922 frotte di ragazzi e di giovani salgono lassù. […] I tempi e le esigenze sono mutati dagli anni di don Amilcare ad oggi. Ma ad Avolasio la vita è sempre quella: semplici e sereni i giochi, allegre e chiassose le gite, un sacerdote ancora ed altri preziosi collaboratori (i bravi dirigenti della Giac) che amano la Casa alpina cremasca come una cara eredità. […] Perché la forza e il segreto di Avolasio è tutto qui: pace con Dio, bontà col prossimo, in tutta semplicità. E la natura quale Iddio la creò”.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *