Villongo: nuove proposte per rimettere al centro la famiglia

Diversi gruppi parrocchiali che si sono interrogati sulle proprie proposte e hanno provato a riprogettarle: è nata così la nuova iniziativa di pastorale familiare della parrocchia di Villongo, che sta prendendo forma da ormai due anni.

Dopo la sospensione di molte attività dovuta alla pandemia, i catechisti hanno ragionato su come modificare le attività tradizionali di catechesi. Con lo stesso obiettivo hanno lavorato il gruppo famiglie “Il sogno” e i volontari che si occupano dei percorsi di formazione per fidanzati.

Al centro delle riflessioni di tutti c’è stato il desiderio di rimettere al centro proprio la famiglia e di elaborare una proposta più vicina alla sua vita.

“Le iniziative tradizionali portavano ad un abbandono generale dei ragazzi dopo la Cresima e delle famiglie dopo il percorso per fidanzati – racconta Marilena Paltenghi, volontaria della parrocchia -. Abbiamo pensato di partire dalle famiglie, proponendo incontri diversi come tempi e come temi”.

Nuovi spazi con laboratori, dialogo e narrazione

Per la catechesi è stato scardinato il percorso tradizionale che legava le classi scolastiche alla preparazione dei Sacramenti, vissuti ad età fisse.

“Adesso sono le famiglie a decidere a quanti e quali percorsi partecipare – continua Marilena -. In tutti i percorsi sono coinvolti sia i bambini sia gli adulti. Per ogni cammino ci sono diversi incontri, che prevedono per lo più attività laboratoriali, di dialogo e di narrazione. Nello stesso momento bambini e adulti affrontano lo stesso tema, anche se in luoghi diversi e con modalità adatte alla loro età. Anche negli orari abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze delle famiglie: non possiamo pensare, per esempio, che entrambi i genitori partecipino ad un incontro serale lasciando a casa i bambini da soli. Tutti i momenti sono pensati per essere vissuti contemporaneamente da tutta la famiglia”.

Non esiste più dunque il catechismo annuale che va da ottobre a maggio, ma è ogni famiglia a strutturare il proprio percorso.

A partire dal rinnovamento della catechesi anche i percorsi per fidanzati sono cambiati.

“Anche in questo caso abbiamo favorito l’incontro e la narrazione, adottando una formula simile alla nuova catechesi – spiega ancora Marilena -. Rispetto agli incontri classici, preferiamo lavori in gruppi più piccoli e invitiamo sempre alla continuazione del percorso dopo il percorso fidanzati”.

Spiritualità è dare senso alla vita e ai gesti

Per ogni percorso è stato scelto un titolo: “Nozze di Cana” per la spiritualità di coppia, “Al Giordano” per il battesimo, “Nazareth” per l’attesa della famiglia, “Prendete e mangiate” per l’Eucaristia, “Emmaus” per la testimonianza, “Sicomoro” per il perdono.

“Tutti i cammini sono aperti a tutta la comunità, anche agli adulti singoli e alle coppie senza figli”.

La spiritualità sta prendendo dunque una forma sempre più aderente alla vita delle famiglie. “La spiritualità è dare senso alla vita, riempire di senso i gesti che compiano, dunque la spiritualità di una famiglia non può essere la stessa della vita consacrata. 

Il processo è attualmente in fase di avviamento, richiede continua verifica e adattamento, con l’obiettivo di creare la comunità delle famiglie che nella messa domenicale trova il momento centrale in cui celebrare il vissuto e trovare nutrimento per la vita quotidiana nell’ascolto della Parola”.

Catechisti e volontari della parrocchia stanno già pensando anche ai prossimi passi del cammino. “Dovremo occuparci anche di liturgia, aumentando il coinvolgimento del gruppo liturgico dell’Unità pastorale e facendo formazione alla liturgia per le famiglie. Una delle difficoltà che ancora registriamo è proprio la comprensione dell’importanza della Messa domenicale per la vita di ogni singolo e delle famiglie”.

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