Pluralità, la sensibilità multiculturale negli oratori

Far crescere la sensibilità multiculturale negli oratori: è l’obiettivo dei laboratori interculturali proposti dal progetto Fileo in collaborazione con l’Upee (Ufficio Pastorale Età Evolutiva).
L’iniziativa prende il nome “Oratori capaci di pluralità”: “Viviamo in una società multiculturale e multilinguistica e il Cre ne è un riflesso. Come possiamo prenderci cura di questa complessità? Bisogna avere sguardi diversi” spiega Elena Sarzilla, coordinatrice dell’Area narrazione di Fileo.
“Proponiamo gli Incontracre, dei laboratori interculturali per i centri estivi, attivandoci ed operando in sinergia con le varie realtà territoriali. Si tratta di cinque laboratori, ognuno con un diverso approccio. C’è quello sulla scoperta delle culture altrui, in collaborazione con l’Ufficio pastorale migranti; un altro alla scoperta di Cuba, della Bolivia e della Costa d’Avorio, che sono i Paesi dove si trovano le principali missioni bergamasche, organizzato con il Centro Missionario Diocesano; un laboratorio realizzato con Caritas Diocesana Bergamasca sul tema del pregiudizio, attraverso delle letture; uno interreligioso dove si utilizzano dei cubi che, se messi nell’ordine giusto, formano gli auguri che ci si scambia in occasione delle varie festività, dalla Pasqua, al Natale, al Diwali (festa indiana) all’Eid (festa musulmana), al sukkot (festa ebraica) e che diventano un pretesto per raccontare queste festività e infine un laboratorio specifico, che si svolge proprio presso l’Abbazia di San Paolo D’Argon, sul riconoscere il bello che ci circonda, con la storia di Ester tratta dalla Bibbia e le relative tavole che possono essere colorate”.

Al momento, circa 40 gli oratori che hanno partecipato: “Sono laboratori che non spingono alla competizione, ma alla collaborazione: è più difficile in questo modo motivare i ragazzi, ma è un punto fondamentale ed è reso possibile anche grazie alla collaborazione con gli animatori, che sono i primi testimoni del prendersi cura dei ragazzi che partecipano al Cre. Laboratori che spingono quindi ad interrogarsi, ad avere occhi e cuori attenti per aiutare gli altri, non da soli, ma assieme, in modo che nessuno resti escluso”.


Sempre nell’ambito della multiculturalità, a Montello da quest’anno la preghiera è diventata interreligiosa: “Abbiamo adattato il libretto delle preghiere dell’Upee in modo che vadano bene a tutti, sostituendo alcuni termini e declinando i verbi in un altro modo. Inoltre una volta a settimana la preghiera è guidata dagli animatori musulmani – racconta Maria Molinaro, coordinatrice del Cre di Montello – . Una volta questo momento è coinciso con la festa dell’Eid al adha, la festa del sacrificio, e hanno spiegato ciò che significa e cosa si fa in questo giorno. Normalmente il momento della preghiera per i ragazzi è faticoso, ma abbiamo visto che erano contenti, sia da una parte che dall’altra. I bambini di un’altra fede si sono visti riconosciuti nella loro totalità, e quando i compagni di cre hanno visto passare gli educatori – animatori con gli abiti di festa, si sono incuriositi e hanno fatto loro gli auguri”. Nonostante il Cre di Montello sia piccolo, con 35 bambini e 20 animatori, con rispettivamente 4 e 3 persone di fede diverse, rappresenta un bell’esempio di come la multiculturalità possa essere applicata e vissuta anche all’interno di questa realtà. “Era da sempre un nostro desiderio e quest’anno lo abbiamo messo in pratica. Speriamo di riuscire a proporre il tutto anche l’anno prossimo”.

“Piacere d’incontrarti” è il nome invece dei laboratori interculturali proposti per i bambini di terza elementare da Fileo in collaborazione con la Commissione Ecummé della Valcavallina , ai Cre di questo territorio. “Sono dei laboratori diversi dagli Incontracre – riferisce Letizia Ghilardi, membro della Commissione Ecummé -, costruiti con Fileo in modo che i Cre potessero partecipare ad entrambi, se volevano. Si tratta di un percorso itinerante che porta bambini e ragazzi alla scoperta di diversi Paesi con laboratori specifici e l’incontro con persone provenienti dal Paese stesso. Siamo
partiti dall’Italia con una valigia vuota, che si è riempita man mano il viaggio avanzava. Ogni oratorio è la tappa di un viaggio: viene fatto vedere un video sul Paese, si prende parte al laboratorio, in cui si costruisce un oggetto simbolo di questo Paese per poi inserirlo nella valigia e alla fine i bambini preparano un video per l’oratorio successivo”. Marocco, India, Pakistan, Romania, Albania, Cina, Bolivia e Senegal i Paesi scelti per questo viaggio, non a caso, ma facendo una ricerca sulla comunità straniera presente in Valcavallina. Finora gli oratori che hanno aderito
alla proposta sono stati Montello, Cenate Sopra e Sotto, Entratico, Casazza, Monasterolo, San Paolo d’Argon, PentaCre (che comprende Berzo, Grone, Borgo, Luzzana e Vigano).

“I ragazzi sono molto incuriositi e sicuramente avere l’ospite speciale, una persona che ha origini del Paese presentato che può raccontare direttamente della sua terra d’origine e rispondere alle domande dei bambini è qualcosa che attira”. E così la valigia si è riempita con una lampada dal Marocco, con un bastone della pioggia dal Senegal, con un alpaca in miniatura dalla Bolivia, un castello che ha preso vita dopo aver ascoltato una leggenda albanese, un martisor, un braccialetto dell’Albania simbolo di rinascita, origami cinesi e tanto altro… “Con la tappa in Pakistan abbiamo fatto un’attività sensoriale con le spezie, e con la tappa in India, un laboratorio di travestimento con i Sari e abbiamo colorato dei mandala. I bambini sono sempre stati curiosi ed entusiasti di tutto ciò che abbiamo proposto”. Alla fine del percorso, un grande cartellone con la frase “Piacere di incontrarti” tradotta in tutte le lingue e vari disegni dei bambini, sarà appeso presso l’Abbazia di San Paolo D’Argon, in vista della Gmmr di settembre.

Oltre a questi laboratori, c’è anche il lato social, per fare sì che la conoscenza dell’Altro possa arrivare a più persone possibili: ogni lunedì, sulla pagina Facebook di Fileo , un materiale per approfondire ed interrogarsi su educazione, pastorale ed intercultura; mentre ogni venerdì una cartolina da un oratorio multilinguistico e multiculturale.