L’estate in tempi di crisi economica. Suor Chiara: “La bellezza della vacanza dipende da come la viviamo”

Buongiorno suor Chiara,
È tornata l’estate ma quest’anno tra le mie amicizie non mi sembra di respirare l’abituale aria di disimpegno e progetti per le vacanze. Tante famiglie che conosco – compresa la mia – sono in difficoltà per l’aumento di prezzi, bollette e rate dei mutui. Come fare in modo che resti comunque una bella estate, dandole magari un senso diverso? Ha qualche consiglio?
Giorgia

Cara Giorgia, l’attuale crisi economica che stiamo attraversando non permette a tutte famiglie di vivere le vacanze come avrebbero desiderato; tuttavia, credo che, con un poco di fantasia, sia possibile vivere un’estate, comunque, “bella”; il valore e la bellezza delle vacanze, infatti, non dipende da cosa facciamo o dove andiamo, ma dal come le viviamo. 

Esse, infatti, sono sempre “per la vita”, necessarie per ricuperare le energie fisiche, psicologiche, interiori spese per il lavoro e gli impegni della vita sociale e familiare e riscoprire alcuni valori importanti, che, forse, con leggerezza dimentichiamo. 

Occasione per riscoprire le cose più semplici

Innanzitutto quello delle cose semplici, talmente semplici che non ci stupiscono più; esse hanno in sé la forza di dare il sapore e la gioia alle nostre giornate e per questo vanno curate con la stessa intensità con cui ci si prende cura delle “cose grandi o straordinarie”.

Anche la creatività non può mancare! Essa, infatti, ci aiuta ad inventare occasioni di sereno e semplice svago, in compagnia dei propri familiari, di amici, di vicini di casa: una cena senza fretta in giardino o sul terrazzo di casa; un gelato condiviso; la partecipazione alla sagra del proprio paese, un pomeriggio in piscina; e poi gite, camminate, passeggiate o biciclettate fuori porta, domenicali o feriali; anche piccole modifiche all’orario giornaliero e nel menù quotidiano possono essere semplici segni capaci di esprimere il senso del tempo libero sano. Senza cadere nel disimpegno e senza fare programmi oltre le proprie forze economiche, possiamo vivere giorni sereni, per recuperare energie e disporci con più forza a vivere il nuovo anno sociale e scolastico. 

Coltivare la fraternità come antidoto alla solitudine

Il secondo valore, che, a mio avviso, è strettamente connesso al primo, è proprio quello della fraternità. Siamo spesso alla ricerca di relazioni fraterne, di incontri, di amicizia: l’estate è tempo prezioso per recuperare questa dimensione importante della vita, senza la quale la nostra esistenza si impoverisce e perde mordente. La solitudine, come chiusura e isolamento, è la grande malattia del secolo e l’uomo contemporaneo ha un urgente bisogno di relazioni, di condivisioni, di “sentirsi caro” a qualcuno. Per questo motivo, il tempo delle vacanze può essere anche il periodo nel quale dare qualità alle nostre relazioni!

Ma esiste un valore che abbraccia ogni situazione facendo da collante: quello della gratitudine dinanzi ai doni reali che riceviamo ogni giorno dalla vita o, meglio, dal buon Dio! Forse siamo un poco superficiali nel riconoscere tutto il bello di cui è colma la nostra esistenza, insieme – lo sappiamo – a fatiche e a dolori! Scrive Mario Calabresi in “La mattina dopo”:

“Imparare a vedere la bottiglia mezza piena”

“Nella vita c’è un unico segreto. Bisogna vedere la bottiglia mezza piena, perché la vita è fatta di cose belle e di dolori, e di dolori ne abbiamo avuti tanti, ma se ci fossimo fermati lì sarebbe davvero finita”. E ancora: “Una cosa ho imparato da bambino, che se i rovesci si impara ad accettarli e si ha pazienza di alzare lo sguardo, allora diventano vere le parole di Leonard Cohen «In ogni cosa c’è una crepa, è da lì che passa la luce» (idb)

Il tempo delle vacanze, può aiutarci essere importante a riscoprire e ri-gustare “il bello” della vita, le opportunità di crescita e di bene, le relazioni fraterne, l’affetto e l’amicizia che riceviamo. 

Tutto qui? Tutto qui e ancora di più per chi, nonostante l’aumento dei prezzi, non può permettersi cose “grandiose”. Forse, e ne sono convinta, le “cose grandiose” esistono nella misura in cui si valorizzano le cose “fuori porta”, così “fuori porta” da passare inosservate. 

E allora buona estate a te, cara Giorgia e buona estate a tutti!

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