Diario della Gmg, da Cologno al Serio a Lisbona. “Alla scoperta di luoghi per riscoprire noi stessi e la fede”

Martedì 1 Agosto, ore 15.00. Siamo in quarantanove a Cologno al Serio. Il ritrovo al pullman, che diventerà una seconda casa in questi giorni, con almeno due zaini, dove abbiamo cercato di incastrare tutto l’essenziale per la Gmg.

Ciascuno ha anche un terzo zaino, che tiene ben nascosto: sarà lo spazio in cui conservare con cura parole, sguardi, incontri ed emozioni di questi giorni. Partiamo con il saluto di alcuni genitori, ma anche di qualche amico che non può partire con noi.

Dopo poche ore siamo in Liguria, quasi al confine. La prima sosta all’area di servizio, dove troviamo altri quattro dei diciassette bus della nostra diocesi, ci fa entrare immediatamente nel clima della Gmg. Qualche saluto e una cena veloce (a dire il vero la Valle Imagna e l’alta Val Brembana hanno pure un tavolino da campeggio dove offrono pane e salame) e subito la percezione che non siamo soli in questo viaggio.

Risaliti sul pullman si canta insieme. È questo il tempo anche per raccogliere le prime aspettative su questa avventura. Giulia ci dice: “Spero di riscoprire l’entusiasmo”. Anche Agata ci confida: “Sono partita con non troppe aspettative, ma con l’idea di vivere al meglio questa Gmg. Penso possa essere anche un momento di riscoperta della mia fede, che porti un nuovo atteggiamento in me. Mi aspetto che sia un viaggio di crescita”. Federico e Giorgia invece riassumono con una battuta: “Andiamo alla scoperta di luoghi, per riscoprire noi stessi”, riferendosi soprattutto allo scambio culturale e alle persone che a breve ci ospiteranno nelle loro case o che incontreremo in questi giorni.

La notte trascorre in pullman e il tempo, contro ogni aspettativa, sembra volare. Siamo a Lourdes, cittadella ai piedi dei Pirenei, dove nel 1858 la Madonna è apparsa a Bernadette. Per noi è tappa di avvicinamento a Lisbona. Il nostro itinerario prende avvio dal Villaggio Giovani, dove arriva anche il vescovo Francesco, che ha viaggiato in bus come noi, e dove ci aspetta una frugale colazione. Subito percepiamo di non essere i soli giovani in questo Santuario.

La tradizione vuole che all’incontro con Papa Francesco ci si prepari con momenti di catechesi. Eccoci al primo, dedicato all’ecologia integrale, tanto cara al Papa da farne oggetto della sua enciclica Laudato Si’. Sul pullman non abbiamo dormito molto, ma è sorprendente vedere come i giovani si mettono in gioco. Ci raccogliamo su una collina, che ben ci immerge nella bellezza del creato, e ci mettiamo in ascolto di alcuni brani della Laudato Si’. 

Si condivide a piccoli gruppi e subito emergono grande competenza e interesse. Scopriamo, e lo ricorderà anche il Vescovo nel suo intervento conclusivo, che viviamo in una casa comune, della quale prenderci cura, che siamo chiamati ad essere famiglia comune e che il degrado ambientale è spesso accompagnato da un degrado interiore. Dio è dunque sorgente che guarisce il nostro degrado.

Anche a Lourdes c’è una sorgente. Si trova proprio nella grotta, scaturita nel luogo in cui Bernadette ha scavato su indicazione di Maria in una delle apparizioni. È lì che siamo diretti in un serpentone di voci e di colori, che si snoda dalla collina verso la grotta di Massabielle. Qualcuno ci guarda incuriosito.

Giunti al Santuario, restiamo meravigliati dall’ampiezza dello spazio e dalla perfezione geometrica delle costruzioni, ma camminiamo con passo spedito verso la grotta, che in tanta grandezza appare piuttosto piccola. Siamo al cuore del Santuario e lì celebriamo la Messa. Il Vescovo ci ripete: “Lasciamoci stupire da Dio”, come ha fatto Maria, senza paura di dirgli il nostro “Eccomi”.

Nel pomeriggio c’è tempo per un po’ di riposo e per recuperare le energie. 

Alle 17 la processione Eucaristica. Forse per noi giovani non è facile capire immediatamente il senso di queste pratiche religiose, che la tradizione ci consegna.  Silenzio, canti e tempo per stare in ginocchio: non siamo abituati, ma proviamo a partecipare. Il percorso termina nella basilica di San Pio X, venticinquemila posti a sedere. Non la riempiamo tutta, ma siamo davvero in tanti, in un silenzio surreale, tempo per noi e per le nostre domande.

La stanchezza inizia a farsi sentire e su Lourdes arriva una pioggerella. La voglia di partecipare al rosario e alla processione dei Flambeaux non è certamente al massimo.

La serata invece, tra le difficoltà legate alla pioggia, ci riserva delle belle sorprese. Le piccole luci delle candele, provate dal vento e dall’acqua che scende calma, si alzano al canto dell’Ave Maria lungo tutto il percorso della processione. Al termine della preghiera Gabriele ci dice: “Non amo le processioni, ma quella di stasera mi è piaciuta. Mi ha colpito l’atmosfera di preghiera che si è creata”“Che esperienza!”, ci racconta Samuel. Lui la Madonna l’ha proprio portata a spalla insieme a Gianluca, Federico e Mirko. “È stato bello” continua “e, nonostante la preoccupazione per il peso della statua, è stato grandioso essere importanti per Lourdes con questo servizio”. Gianluca è rimasto colpito dalla gente: “Non mi aspettavo una presenza così numerosa, dato il maltempo”

Ci ritroviamo tutti ai piedi della basilica del rosario. Diversi di noi hanno fatto un piccolo servizio durante la preghiera. Siamo bagnati, quasi fradici, ma c’è una gioia che trapela dai nostri volti stanchi. Questa serata ce la ricorderemo per sempre. Forse anche così Dio continua a stupirci. 

  1. Che la Madonna di Lourdes illumini le menti per le scelte della vita ,vi protegga in questo viaggio. Vi seguo e vi sono vicina. Pregate anche x noi

  2. Siete fantastici, questa esperienza sarà sicuramente un ricordo per tutta la vita….vi aspettiamo a Cologno con le vostre testimonianze ( ancora i miei gemelli ricordano con tanta gioia L esperienza in Polonia) 👏🙏)

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