Gmg a Lisbona con Papa Francesco, suor Chiara: ”Un’esperienza che va alle radici della fede”

Lisbona 02-07-2023 Giornata Mondiale della Gioventù. “GMG Lisbona 2023”

Buongiorno suor Chiara
In questi giorni giovani di tutto il mondo si ritrovano a Lisbona per la Gmg con Papa Francesco. Ormai dopo l’inizio della pandemia pensavamo che fosse passata l’epoca di questi raduni. Che cosa ne pensa? Che senso hanno oggi secondo lei, possono davvero rafforzare il rapporto tra i giovani e la chiesa?
Giorgia

Cara Giorgia, non è per niente passata l’epoca di questi grandi raduni! Lo dimostra chiaramente il milione di giovani provenienti dai quattro punti cardinali, riuniti in questi giorni a Lisbona, per mettersi alla scuola della Vangelo con lo slancio di Maria che si alza in fretta e va dalla cugina Elisabetta.

La pandemia ha impedito, per ovvi motivi, lo svolgersi di questa manifestazione mondiale, ma appena è stato possibile ecco nuovamente riemergere il desiderio, l’entusiasmo, la passione di moltissimi giovani di ritrovarsi attorno al successore di Pietro e ai loro pastori per celebrare e rendere visibile, nella festa e nella gioia, nella condivisione e nella comunione, la loro fede.

L’esperienza non solo tocca le corde più profonde del cuore di ogni giovane, ma giunge alla radice della fede che, per sua natura, coinvolge, entusiasma, aiuta ciascuno a rientrare in sé stesso per avviare processi di cambiamento.

La giornata mondiale della gioventù, giunta ormai alla sua XXXVIII edizione, è un evento di Chiesa, un’esperienza di Chiesa! I giovani riuniti a Lisbona sono già Chiesa! Loro sono Chiesa! Questo è il grande frutto che ciascuno porterà con sé, nel proprio zaino, ritornando a casa!

Ma c’è di più! Tale appuntamento mondiale è un evento profetico, nato dalla lungimiranza coraggiosa di san Giovanni Paolo II, che ha saputo leggere i segni dei tempi e intravvedere, nel groviglio della storia, un possibile cammino per aiutare i giovani a ritrovarsi attorno alla persona di Gesù, unico Redentore dell’uomo, il solo conoscitore del cuore umano e accoglierlo come Signore della loro esistenza:

“«Tutti i giovani devono sentirsi seguiti dalla Chiesa: – scrive san Giovanni Paolo II – perciò, tutta la Chiesa, in unione con il Successore di Pietro, si senta sempre maggiormente impegnata, a livello mondiale, in favore della gioventù, delle sue ansie e sollecitudini, delle sue aperture e speranze, per corrispondere alle sue attese, comunicando la certezza che è Cristo, la Verità che è Cristo, l’amore che è Cristo». Papa Benedetto XVI definì le Gmg “una medicina contro la stanchezza del credere”, “un modo nuovo, ringiovanito dell’essere cristiani”, “una nuova evangelizzazione vissuta”.

E papa Francesco spiegò che le Giornate Mondiali della Gioventù non sono “fuochi d’artificio”, momenti di entusiasmo fini a sé stessi; sono tappe di un lungo cammino”. (Orientamenti pastorali per la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù nelle Chiese particolari).

C’è un aspetto, tuttavia, che vorrei sottolineare. L’esperienza della Giornata mondiale della gioventù, nella sua grandezza e visibilità, non smentisce la similitudine del granello di senapa e del pugno di lievito. Il vangelo annunciato a questi giovani, l’evento straordinario di Chiesa che stanno vivendo, la loro fede condivisa, infatti, è sempre e comunque simile a un granello di senape che, se accolto con disponibilità, porta frutti copiosi di santità. 

Come vedi, cara Giorgia, i motivi per ringraziare la provvidenza del Padre per questo dono sono tanti! Accompagniamo con l’affetto e la preghiera questi giovani, perché possano vivere un’esperienza forte di fede, di comunione, di universalità, di santità e di missionarietà. Chiediamo per loro la docilità del cuore e per papa Francesco l’abbondanza dello Spirito che lo rende testimone coraggioso del Vangelo.

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