GMG: la prima catechesi è sull’ecologia integrale

La prima tappa dei giovani bergamaschi di questa GMG è stata il Village des Jeunes: un luogo dedicato alle giovani generazioni. A Lourdes, questo angolo di verde accoglie ogni giorno tantissimi giovani per una sosta o una permanenza più lunga. All’interno di questa struttura, c’è anche il Monte delle Beatitudini, la cornice perfetta per la prima catechesi che ha messo al centro l’ecologia integrale.

Nel corso della storia, la GMG ha lasciato pressoché invariata la sua struttura, ma tra le novità introdotte lungo gli anni c’è questo momento: la catechesi. Durante le giornate trascorse insieme, questo momento di riflessione ha cambiato la sua modalità di svolgimento. Dai discorsi frontali in cui si replicava a caldo alle parole del vescovo si è passati in una modalità più interattiva in cui la condivisione e il pensiero dei giovani sono stati messi al centro. Dopo l’invocazione dello Spirito Santo, i giovani si sono divisi in piccoli gruppi per confrontarsi sull’ecologia integrale. Tra questi c’era anche Enrico Molteni, giovane dell’oratorio di Madone.

Ecologia integrale: cosa evoca in te questo tema?

La mia mente va subito all’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, nella quale possiamo trovare questa espressione. Se il termine ecologia è di uso comune e ci rimanda al rapporto uomo-ambiente, l’aggiunta dell’aggettivo integrale suggerisce che l’uomo debba essere inserito nel discorso in modo nuovo e completo. In modo nuovo perché come uomini non possiamo considerarci come dei dominatori assoluti dell’ambiente. Abbiamo bisogno di un riposizionamento: siamo custodi del creato. Per completo, invece, intendo dire che ogni discorso sull’uomo non può  prescindere dal trattare tutta una serie di aspetti economici sociali e  politici che costellano l’agire umano. È tutto connesso per questo è importante mettere al centro l’ecologia integrale: uomo e Creato interconnessi sotto ogni punto di vista. Sono le azioni dell’intera società a fare la differenza.

Come hai vissuto la catechesi?

É stato un momento arricchente di riflessione e condivisione. Credo che anche il contesto nel quale si è tenuto, il grande giardino del Villaggio dei Giovani a Lourdes, ci abbia aiutato a riflettere.  In particolare, ci è stato chiesto di rispondere ad alcune domande sul tema dell’ecologia integrale prendendo spunto da alcuni passaggi della Laudato Si’. È stata particolarmente stimolante la condivisione in piccoli gruppi in cui ha partecipato anche il nostro vescovo. Non capita tutti i giorni di avere la possibilità di confrontarsi su questi temi di spessore con i propri coetanei. Il confronto con l’altro ti arricchisce sempre.

Cosa ti ha porti a casa da questo primo momento di catechesi?

Mi porto a casa un grande insegnamento e una grande speranza. L’insegnamento è che la cura dell’ambiente va di pari passo con la cura del cuore dell’uomo. La speranza è quella che un giorno tutti gli uomini che abitano la nostra casa comune possano percepirsi come un’unica grande famiglia che abbia cura della propria casa.

La GMG non è solo un pellegrinaggio, un’occasione per stare insieme: lo è, ma ogni attimo può essere riempito di senso se si attiva quel meccanismo di condivisione. Le barriere e i timori si lasciano da parte e si dice con coraggio la propria idea. Anche questi sono passi per costruire una casa comune, un’unica famiglia.