Gmg, Papa Francesco alla veglia: ”La gioia è missionaria, è fatta per essere portata ad altri”

Giovani alla veglia di Lisbona © Duarte Mourão Nunes \ JMJ 2023

“Per crescere e custodire la gioia bisogna apprendere l’arte del cammino”, che richiede un ritmo cadenzato e regolare. La fatica invece delle connessioni facili, la cura delle relazioni invece delle teste chine sul cellulare: “Passo dopo passo si va lontano”. E ancora ”la gioia è missionaria, è fatta per essere portata ad altri”.

Francesco è un Papa anziano che sa arrivare al cuore dei giovani. La veglia al Parque Tejo, a cui hanno partecipato oltre un milione e mezzo di giovani da tutto il mondo è stata un concentrato d’emozione. A partire dallo scenario straordinario di Lisbona affacciata sul fiume Tiago.

I simboli della veglia sono arrivati su una barca, un’icona della Madonna è stata trasportata nei corridoi fra i diversi settori nell’attesa dell’arrivo di Papa Francesco, sempre la figura di Maria è protagonista di questa edizione della Giornata Mondiale della Gioventù a partire dal tema “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc, 1-39).

Sono molti i temi che il pontefice ha toccato in quello che tradizionalmente è il messaggio più importante che rivolge ai giovani durante la Gmg: i rapporti tra le generazioni, la fatica, la costanza, l’impegno, e poi l’amore, inteso nella sua accezione più ampia.

“Non isolatevi, cercate gli altri, fate esperienza di Dio insieme, seguite cammini di gruppo senza stancarvi”. È consapevole di chiedere molto, dato che tutt’intorno ci sono persone, giovani e adulte, che se ne stanno per conto loro con il cellulare, guardano serie tv, stanno attaccate ai social e ai videogiochi. “E tu vai controcorrente, senza paura: prendi la vita tra le mani, mettiti in gioco”, per esempio spegnendo la tv e aprendo il Vangelo: “lasciano il cellulare per incontrare le persone”.

E sulle ”radici di gioia”: ”Se ci guardiamo indietro vediamo persone che sono state raggi di luce: genitori, nonni, catechisti, animatori, insegnanti. Allo stesso modo anche noi possiamo essere radici di luce per gli altri”.

A chi si sente fragile, inadeguato, inadatto, offre un suggerimento: “Non guardarti con i tuoi occhi, pensa allo sguardo di Dio. Quando sbagli e cedi lui cosa fa? Sta lì accanto a te e ti sorride, pronto a prenderti per mano con tenerezza”.

Il Papa non ha dimenticato di offrire qualche consiglio da seguire dopo il ritorno a casa, seguendo l’esempio di Maria.

Primo, alzarsi: “Siamo fatti per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano. Alzarsi dalle tristezze per levare lo sguardo in alto”.

E poi andare: “Se la vita è un dono, non possiamo che farne un dono. Siamo al mondo per andare incontro a chi ha bisogno di noi“, perché è così che ritroviamo noi stessi. Chi esce dalla propria orbita si ritrova, chi si spende per gli altri guadagna se stesso, perché la vita si possiede solo donandola. Usciamo dai perché chiedendoci “per chi”. Per chi posso fare qualcosa?”.

Niente è gratis nella vita, tranne l’amore di Gesù: con questo ‘gratis’ che abbiamo e con l’amore di Gesù, possiamo andare avanti con speranza. Guardiamo le nostre radici e andiamo avanti. Non abbiate paura!”.

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