La GMG è per tutti i giovani del mondo: “Ora andate con gioia”

Quando si parte per un viaggio – o meglio, per un pellegrinaggio- si ricorda sempre come ogni passo sia fondamentale per arrivare alla meta. Sono i singoli passi a fare un cammino non c’è dubbio. Eppure, esistono delle tappe che ti fanno emozionare di più, delle giornate che si arrogano il diritto di essere definite come il cuore della GMG.

Il weekend appena conclusosi ha questo diritto. Non tanto per il cammino fatto per arrivare a Campo da Graça, la notte all’aperto tra sabbia e teli cerati o l’alba sul fiume Tago. Tutti elementi che contribuiscono alla carica emotiva di questi momenti, ma che senza i passi precedenti avrebbero avuto un peso diverso.

Il sabato dei pellegrini bergamaschi è iniziato con una domanda: “Chi avrà compassione di me?”. L’ultimo spazio dedicato alla catechesi legato alla misericordia, infatti, si è evoluto in un momento dedicato alle confessioni. Ciascuno giovane, dopo aver ascoltato le parole del vescovo Francesco, ha dedicato del tempo alla riflessione personale e al Sacramento della Riconciliazione. “Sono consapevole che la confessione non sia un momento facile – ha sottolineato il vescovo Francesco-. Facciamo fatica a definire il peccato ed entrare in una relazione così intima con Dio richiede un certo impegno. Confessatevi quando vi sentirete pronti, ma abbiate il coraggio di lasciarvi amare”.

Lasciarsi amare richiede lo sforzo di riconoscersi come bisognosi di qualcun altro. Anche nei giorni trascorsi nella parrocchia di Sao Mamede da Ventosa, l’amore e l’amicizia sono state le fondamenta dell’accoglienza portoghese. Lo si è visto al momento dei saluti tra le famiglie ospitanti, i volontari e i giovani. Inutile dire che qualche lacrima è scappata, ma la gratitudine e l’affetto dimostrato negli ultimi abbracci raccontano quanto questi giovani si siano lasciati amare e abbiano scelto di ricambiare. Un passo che abbatte le barriere e ogni tipo di distanza, la stessa prima mossa richiesta per costruire una relazione più intima con Dio.

E dopo il primo passo, la strada si fa un po’ più in discesa. Il Papa l’ha detto bene al milione e mezzo di giovani radunati a Campo do Gracia per la veglia: “Solo l’amore di Dio è gratis”. Tutto il resto richiede allenamento e costa fatica. Come la fatica ad arrivare al luogo della veglia in pellegrinaggio, trovare un posto nel settore assegnato e anche attendere l’inizio della veglia. Delle piccole fatiche che, condivise con i propri compagni di viaggio, sono state subito ricompensate. L’attesa della veglia è stata arricchita con gli scambi delle bandiere, i confronti con i giovani di altre nazionalità, le partite a carte e i cori per distinguersi tra la folla.

La GMG, però, non è un evento esclusivo per chi ha vissuto questi giorni a Lisbona. Ha una forte impronta missionaria che Papa Francesco ha voluto subito ribadire ai giovani presenti. “Voi perché siete qui? – ha chiesto il Santo Padre -. Non siete qui solo per voi stessi, siete qui anche per i giovani più lontani. La gioia è missionaria e voi ne siete i messaggeri. Questa ha radici profonde e si può trasmettere imparando dalle persone che per prime ce l’hanno trasmessa. Andiamo insieme alla ricerca della gioia e camminiamo fianco a fianco. Rendiamoci conto di chi abbiamo accanto e se qualcuno cade, aiutiamolo ad alzarsi”.

Alle parole del Papa, è seguito il silenzio di un milione e mezzo di giovani di fronte all’Eucarestia. Un silenzio dal rumore pazzesco perché lì si concentra la preghiera di una generazione che, troppo spesso, viene descritta come svogliata, senza degli ideali e incerta del proprio futuro. Lì la forza dei giovani si è fatta sentire forte e chiara. A fare da cornice a questo momento è stato il cielo. Prima con un tramonto che ha colorato di rosso la spianata, poi con la luna che si riflessa nel cielo e, infine, il chiarore dell’alba: tutto raccontava la bellezza di quell’incontro.

Questo punto di incontro, però, non è un arrivo, ma una partenza. Non solo il Santo Padre ha spronato i giovani ad essere dei portatori di luce e di gioia per il mondo. Nella sua omelia della domenica di mattina ha consegnato anche uno stile con cui farlo: “Brillate, ascoltate e non abbiate paura. Andate e ripetetelo nel vostro cuore. Lì Dio è con voi. Non temete e andate”.

È proprio qui, in queste ultime quattro parole, che si riassume la GMG. Niente di più, niente di meno. E non aggiungiamo altro perché i giovani di Campo de Gracia vi raggiungeranno e vi sapranno raccontare, comunicare e trasmettere meglio di ogni articolo cosa hanno significato per loro quell’alba sul fiume Tago, il ponte Vasco da Gama illuminato, il silenzio di fronte all’Eucarestia e la scritta in cielo “Rise up”. Loro sapranno dare forma e sostanza allo slancio della GMG che rende tutti missionari, tutti amati da Dio sempre e in modo gratuito. Obrigado Lisboa: i giovani “no tienien miedo”.

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