Martina Salvoldi, da Gazzaniga a Munaypata, Bolivia: “In missione si riscopre la bellezza delle piccole cose”

Alla Gmg di Lisbona Martina Salvoldi ha accompagnato il gruppo dei 37 boliviani “gemellati” con i pellegrini bergamaschi, ma a novembre partirà per trascorrere un anno di missione a Munaypata, La Paz, con due sacerdoti bergamaschi, entrambi con lei alla Gmg di Lisbona: don Luca Martinelli, vicario parrocchiale di Borgo Santa Caterina, anche lui in partenza a novembre per la missione diocesana in Bolivia e don Giovanni Algeri, missionario nel Paese sudamericano dal 2016.

Martina ha 23 anni, vive a Gazzaniga ed è laureata in Scienze dell’educazione. A Munaypata metterà a frutto le sue competenze: “Ho sempre lavorato con i bambini e gli adulti disabili, poi nell’ultimo anno ho fatto l’educatrice alla scuola dell’infanzia di Borgo Santa Caterina, collaborando con il vicario parrocchiale don Luca Martinelli. Un segno del destino dato che a novembre partiremo entrambi per la Bolivia”. Martina è sempre stata attiva anche su altri fronti, per esempio come animatrice del Cre e del gruppo adolescenti. 

Nel 2020 avrebbe dovuto partire per il Malawi, ma l’esperienza è stata ritardata dalla pandemia. “Alla fine sono riuscita ad andarci solo l’anno scorso, nel 2022, trascorrendo un mese nella missione dei padri Monfortani, che conoscevo da tempo, come amici di famiglia. Ci occupavamo prevalentemente dei villaggi, del centro nutrizionale della zona e negli asili, così ho lavorato anche a contatto con i bambini”.  

Martina ha incontrato il Centro Missionario Diocesano attraverso un’amica che aveva già partecipato a un’esperienza breve di missione. “Quando ho incontrato don Massimo Rizzi nel dicembre scorso – racconta – ho iniziato a seguire alcuni incontri di formazione, prima individuali, poi con altri giovani in partenza per un’esperienza breve di missione. A maggio ho proseguito questo cammino di preparazione in primavera con altre sessioni più personali sul tema del viaggio”.

A casa non hanno accettato subito di buon grado la sua scelta: “Ho un po’ spiazzato la mia famiglia, ci è voluto un po’ di tempo e di pazienza. Poi però i miei familiari hanno capito che per me, la mia formazione e il mio futuro era importante poter trascorrere quest’anno in Bolivia. All’inizio erano tante le idee contrastanti che avevo per la testa. Ora ho ancora alcune paure e dubbi, ma più con la preoccupazione di non riuscire a soddisfare le mie aspettative. Ho sempre chiesto che mi fosse assegnata la meta in base alle necessità più urgenti, perché voglio davvero essere d’aiuto. Provo tanta curiosità nel conoscere un’altra cultura e un altro popolo diverso dal mio, imparare a riscoprire e riconoscere la bellezza delle piccole cose. In questi giorni accanto al gruppo di boliviani alla Gmg ne ho avuto un assaggio”.

  1. Ti realizzerai sicuramente in questa esperienza molto coraggiosa: il tuo entusiasmo e la tua voglia di aiutare il prossimo bisognoso di conforto, non solo materiale, saranno lo sprone per portare a termine il mandato.
    Mi mancherà il tuo sorriso alla scuola Garbelli, quando accompagnerò, o andrò a prendere, il tuo ex- allievo Andrea.
    Ti seguirò con la preghiera.

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