Santa Maria Maggiore, celebrazione eucaristica in rito bizantino slavo

La basilica di Santa Maria Maggiore vivrà un momento intenso con uno dei riti della tradizione orientale, sospeso negli anni della pandemia. Infatti, venerdì 8 settembre, con inizio alle 20,30, sarà celebrata una Divina Liturgia in rito bizantino slavo, officiata da don Paolo Polesana, della Fondazione Russia Cristiana di Seriate, a cui parteciperà il Coro della stessa Fondazione.

«Questa celebrazione eucaristica in rito bizantino slavo — sottolinea il priore don Gilberto Sessantini — si tiene in occasione della festa della Natività di Maria. L’iniziativa del Priorato di Santa Maria Maggiore sarà occasione di onorare Maria nella basilica cittadina a Lei dedicata nella ricorrenza della festa della sua Natività. Inoltre, si pregherà in modo speciale per chiedere la pace in particolare tra Ucraina e Russia».

Papa Wojtyla scrisse che la Chiesa cattolica respira con i polmoni occidentale e orientale. «Per rispondere all’invito di San Giovanni Paolo II espresso nella “Orientale Lumen“ — prosegue il priore —, cioè «conoscere la liturgia delle Chiese d’Oriente; approfondire la conoscenza delle tradizioni spirituali dei Padri e dei Dottori dell’Oriente cristiano; prendere esempio dalle Chiese d’Oriente per l’inculturazione del messaggio del Vangelo; combattere le tensioni fra Latini e Orientali e stimolare il dialogo fra cattolici e ortodossi“, da alcuni anni nella nostra basilica la festa della Natività di Maria viene particolarmente solennizzata con la celebrazione della Divina Liturgia in uno dei riti orientali.

La Chiesa orientale fissa l’inizio dell’anno liturgico bizantino il 1° settembre, quando anticamente iniziava anche l’anno civile. Questa liturgia, detta di San Giovanni Crisostomo del secolo IV — aggiunge don Sessantini — è il testo di celebrazione eucaristica più in uso nella Chiesa bizantina.

L’attuale formulario costituisce il risultato di una lunga evoluzione, fissata definitivamente nel secolo XI. Oggi è regolarmente adoperato in tutte le Chiese ortodosse e nelle Chiese orientali cattoliche di tradizione bizantina».

Si pregherà anche per la pace. «La celebrazione della liturgia secondo il rito bizantino-slavo — rileva il priore — introduce al Mistero divino ed è di grande significato ecumenico: è riscoperta del tesoro comune della tradizione ecclesiale ed è un gesto di memoria e di comunione con la Chiesa d’Oriente. In questo periodo assume una valenza importante quale preghiera per la pace nel mondo slavo, in particolare tra Russia e Ucraina, ma anche in tutti quei luoghi dove la presenza cristiana è minacciata da persecuzioni».

Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi per far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; favorire il dialogo ecumenico; contribuire alla presenza cristiana in Russia.  Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka e nel nuovo contesto sociale ed economico del post-comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dal consumismo.