Gandino: la mostra “Ceruti mai visto” con sei grandi opere restaurate

Da maggio sei importanti opere del pittore Giacomo Ceruti recentemente restaurate da Fondazione Credito Bergamasco sono esposte presso il Museo della Basilica di Gandino e visitabili fino al 10 settembre.

Si tratta degli unici dipinti che non erano mai stati restaurati, dalla loro collocazione nel ‘700 ad oggi – spiega Francesco Rizzoni, rettore del Museo della Basilica -. La proposta espositiva era nata inizialmente come sezione sul territorio della mostra bresciana «Ceruti Sacro e la pittura a Brescia tra Ricci e Tiepolo», ma ha poi preso una strada inaspettata, grazie a restauri e riscoperte che sono destinati ad aprire nuovi filoni di ricerca sulla produzione del pittore. E così si è scelto di mantenere il corpus completo a Gandino”. Promossa e realizzata dalla Parrocchia di Gandino e dal Gruppo Amici del Museo della Basilica, con il sostegno di Fondazione Credito Bergamasco, la proposta espositiva è curata da Rizzoni con il contributo di due studiosi della pittura di Ceruti, Francesco Nezosi Filippo Piazza

Una mostra che ci ha permesso di far vedere da vicino le sei tele restaurate e dei documenti originali finora mai esposti, come i libri di cassa dove Ceruti annotava le spese sostenute per i dipinti, o la riproduzione del contratto da lui stipulato con i Reggenti della Basilica, custodito allArchivio di Stato di Bergamo. Punta di diamante, il ritratto del notaio gandinese Ponziano Patirani, da anni scomparso dal mondo dell’antiquariato e che siamo riusciti a ritrovare ed avere qui, un valore aggiunto nel mondo dei ritratti di Ceruti”. Giacomo Ceruti è noto soprattutto per essere stato un abile ritrattista, in particolare di “pitocchi”, ovvero persone ai margini della società: mendicanti, reietti, gente umile, da cui deriva il soprannome “il pitocchetto”, con cui il pittore è conosciuto ai più. “Ma è giunta l’ora di abbandonare questo appellativo, e considerarlo un pittore internazionale” sottolinea Rizzoni.

I suoi quadri sono caratterizzati da uno stile sobrio e austero, ma capace di cogliere l’umanità dei personaggi raffigurati. Volti reali, lontani dalla ritrattistica aulica e ufficiale che dominava in quel periodo nelle grandi corti europee. Il ciclo gandinese, composto da oltre trenta opere del pittore, rappresenta una sorta di esposizione permanente a lui dedicata.

Tra le tele spiccano le due grandi raffigurazioni mariane con la Nascita di Maria Vergine e il Transito della Madonna poste all’altare maggiore, in sostituzione degli arazzi fiamminghi aventi gli stessi soggetti. Ceruti dipinse anche ventotto tele per i “pennacchi” delle navate con i re e i profeti dell’Antico Testamento che annunciarono il Messia. Se queste opere sono le più conosciute e studiate dell’intero ciclo, per le sei tele collocate sulla volta dell’altare di San Pietro e sull’altare delle Reliquie queste attenzioni, finora, erano mancate. 

La mostra è visitabile fino al 10 settembre nei seguenti orari: sabato, domenica e festivi, 14.30-18.30. “E’ unoccasione per scoprire aspetti inediti di questo grande maestro e intavolare nuovi percorsi di ricerca – conclude Rizzoni -. Poi i dipinti ritorneranno nella loro collocazione originale, rimanendo comunque fruibili”. 

Oltre alla mostra su Ceruti, è possibile visitare, all’interno della Basilica di Santa Maria Assunta, la mostra “La via di Maria”, prorogata fino al 24 settembre. “Un’esposizione proposta in occasione dei 400 anni dalla posa della prima pietra della parrocchiale. Si tratta del ciclo sacro degli arazzi, dedicati alla vita della Vergine”.

Durante il mese di agosto, legato alla figura dell’Assunta, si è svolta anche una conferenza al riguardo e un’elevazione musicale in canto gregoriano. Sono stati inoltre realizzati degli Agnus dei in cera, in commemorazione dell’anniversario, acquistabili facendo una donazione.

C’è stato molto interesse e curiosità da parte dei visitatori e così abbiamo deciso di prolungarne l’apertura”. “La via di Maria” è visitabile tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00 (le visite sono sospese durante la celebrazione delle funzioni).

Per maggiori informazioni: www.museobasilica.com

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *