Pagazzano, in mostra l’estetica della scultura contemporanea, da Manzù a Riva

L’elogio della scultura figurativa contemporanea unisce Bergamo e Brescia. Questa è la mostra «Dopo Manzù – Dialogo tra sei scultori e un maestro», inaugurata venerdì 8 settembre all’interno del castello di Pagazzano. Nell’occasione di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, quest’esposizione «è stata volutamente portata avanti dall’Assessora Silvana Scotti e ideata dallo scultore Ugo Riva», ha affermato con entusiasmo il Sindaco Daniele Bianchi.

«È un evento che è stato patrocinato da Regione Lombardia, dalla Provincia e dagli sponsor che hanno permesso di realizzare la rassegna che comprende sia la mostra sia la parte legata allo spettacolo che è dedicata alle tradizioni dei contadini e del territorio», ha precisato l’Assessora al Patrimonio, Castello, Comunicazione e Turismo di Pagazzano Silvana Scotti.

Il Castello di Pagazzano è un maniero visconteo che ancora oggi è tra quelli meglio conservati della pianura bergamasca e pertanto ospita, al suo interno, iniziative di ogni genere tra cui convegni, meeting, matrimoni e visite guidate per riscoprirne la storia.

Con questa mostra, le stanze del castello diventano contenitori importanti di oltre trenta opere di grande rilievo che sono realizzate da «artisti bergamaschi e bresciani di fama nazionale e internazionale».

«È una mostra di grandissima qualità ed è esclusivamente di scultura, partendo da Manzù con un piccolo omaggio e poi io, Ugo Riva, con Sergio Battarola e gli amici scultori (Viveka Assembergs, Giuseppe Rivadossi, Federico Severino e Dario Tironi) che hanno aderito a quest’iniziativa ce ne siamo fatti carico e abbiamo scelto delle opere che potessero dialogare tra di loro e stare bene insieme nel rapporto tra scultura e spazio», ha spiegato lo scultore Ugo Riva durante l’inaugurazione.

Si parte quindi entrando nel salone principale del castello con le opere del maestro Giacomo Manzù (1908 -1991) tra sculture, bozzetti e disegni tra cui: Ritratto del figlio Pio, Autoritratto con Modella con cui realizzerà una scultura in cera nel 1943,  Amanti di fine anni Settanta, il bronzo Ritratto della moglie Antonia Oreni, il bassorilievo La piccola Carrozza con Giulia e Mileto del 1968, il Cardinale seduto in bronzo del 1980 e la Crocifissione sempre in bronzo.

Pittore con Modella – Bronzo – 1961 di Giacomo Manzù

A queste si aggiungono le sculture realizzate in vetroresina di Viveka Assembergs che raffigurano donne sfilacciate e spezzate, quelle maestose in terracotta di Ugo Riva, quelle in bronzo policromo di Federico Severino che sono ispirate alle figure del mito e del sacro e a quelle in gesso e in bronzo di Giuseppe Rivadossi che uniscono la sapienza della scultura antica con i simboli del linguaggio popolare.

Da Qui 1 – Vetroresina – 2018 di Viveka Assembergs

Proseguendo, nella stanzetta a sinistra, sono stati posti i tre portali verticali in legno di Sergio Battarola che richiamano agli animali mitologici quali bestie e grifoni. Poi, uscendo dal salone principale del castello, si raggiunge una rampa di scale per ammirare la scultura Lupi di Viveka Assembergs realizzata con garza, gesso e cera in dialogo con le tre tavole di Sergio Battarola dedicate nuovamente ai lupi e all’inquietudine della notte.

Opera di Sergio Battarola dedicata ai lupi

Infine, all’uscita del salone principale, nel cortile del castello, di fronte si possono ammirare le due statue di Dario Tironi che rappresentano figure ispirate a Prassitele e Milo e sono realizzate con una moltitudine di materiali eterogenei provenienti dagli scarti della quotidianità.

La mostra «Dopo Manzù – Dialogo tra sei scultori e un maestro» rimarrà aperta fino al 15 ottobre 2023, a ingresso gratuito, nel Castello di Pagazzano nei seguenti orari: dalle 10 alle 12:30 e dalle 15 alle 19 (nei giorni 16, 17 e 24 settembre e 1°, 7 e 8 ottobre); dalle 15 alle 19 (nei giorni 23 e 30 settembre); dalle 18 alle 20 (14 ottobre);  dalle 10 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 17:30 (domenica 15 ottobre).

A corollario della mostra,  si svolgeranno: «La ballata del vecchio marinaio» alle 21 di domenica 17 settembre; il concerto della Brass Band del Corpo Civico Musicale di Bariano alle 21 di venerdì 29 settembre; la lettura per bambini e ragazzi «Favole e racconti»  con visita al museo della civiltà contadina domenica 8 ottobre alle 15.

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