Niccolò Agliardi e Marco Annoni: “Essere altruisti rende felici e allunga la vita”

Parole come altruismo e felicità hanno un legame concreto? Ascoltando nei giorni scorsi al Festivaletteratura di Mantova le storie di Niccolò Agliardi, cantautore e scrittore, e quelle di Marco Annoni, bioeticista e saggista, è sembrato proprio di sì.

Agliardi, famoso per aver interpretato la colonna sonora della serie “Braccialetti rossi”, e in particolare la canzone “Io non ho finito”, da tempo è anche un papà affidatario: “Ora ho due figli, uno per sua scelta sta per prendere il mio nome, l’altro sta per tornare dai genitori naturali, e lo dico con gioia e un pizzico d’orgoglio”.

Nella sua vita la possibilità di aiutare famiglie in difficoltà è capitata quasi per caso: “Un giorno – racconta – mi sono trovato per caso in un luogo dove organizzavano un corso di preparazione all’affido familiare. Mi è sembrato un po’ strano, dato che in quel momento ero una persona single, ambiziosa, che viaggiava molto e badava soprattutto a se stessa, ai propri obiettivi, senza preoccuparsi di nessuno. Non sentivo il bisogno di condividere la mia vita con qualcuno”.

Attirato da quel messaggio su una locandina però alla fine Niccolò si è iscritto: “Era un piccolo gruppo e alla fine solo io e un altro partecipante siamo stati valutati come idonei. Ho accolto questa notizia con gioia ma anche con un po’ di trepidazione, perché non mi sentivo in grado di fare il padre. Poi quando ho iniziato le prime accoglienze mi sono reso conto che il tempo e l’esperienza mi avrebbero aiutato e sorretto. Ora sono davvero felice di essere genitore”.

Spesso si sente dire che aiutare gli altri, essere gentili, prendersi cura delle relazioni, fa bene anche a chi lo fa, e Marco Annoni lo conferma: “Abbiamo idee sbagliate sull’altruismo, crediamo che ciò che facciamo per gli altri non possa mai fare la differenza, invece non è così”. 

Marco Annoni, autore di un saggio davvero intrigante “La felicità è un dono” (Sonzogno) ha insistito su un aspetto fondamentale: “Chi dona il proprio tempo, il proprio denaro o il proprio sangue pone le basi per condurre un’esistenza più ricca di significato e anche, a sorpresa, più sana e più longeva. A suggerirlo sono le neuroscienze cognitive e la biologia evoluzionistica: gli studi recenti mostrano come le azioni generose e solidali abbiano effetti concreti per la persona che le compie a livello fisico e psicologico”.

Annoni ha rivendicato la laicità e la base scientifica della propria posizione, che comunque ha forti assonanze con ciò che accade nelle comunità cristiane: “C’è una felicità profonda di tipo esistenziale, la felicità del dono. Chi si mette a servizio degli altri sta meglio, ha una buona vita ed è più felice. Non c’è fattore più forte per questo della coesione sociale. I benefici si misurano realmente nel cervello e nel sangue delle persone”.

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