Le amiche di mamma. Dal diario di Erica Villa

Erica Villa è una ragazza con disabilità che ha trovato nella scrittura uno strumento di espressione, resistenza e rinascita. Nei suoi articoli racconta alcuni aspetti della sua vita quotidiana, evidenziandone fatiche e conquiste. Qui parla di sua mamma e di una sua cara amica.

Stavolta non scrivo di me, parlo di mia mamma e della sua amica Fulvia. 

Si sono conosciute nel 1973, dopo che Fulvia è andata ad abitare di fronte alla casa dove abitavano i miei genitori. 

Con la scusa di portare alla mamma una lettera che il postino aveva sbagliato a imbucare, si sono parlate un po’… è stato l’inizio di una grande amicizia che dura ancora oggi. 

Gianni, il marito di Fulvia, molto simpatico, diventò amico di mio papà Zaccaria e insieme ne fecero di tutti i colori. Gianni, che sapeva riprodurre il suono della sirena dell’ambulanza, quando tutti e quattro tornavano a casa da Città Alta, dopo aver mangiato un ottimo gelato alla gelateria “La Marianna”, metteva la testa fuori dal finestrino e imitando quel suono, faceva in modo che le macchine, pensando a un’emergenza si spostassero tutte lasciando libera la strada… 

Fulvia invitava spesso la mamma e il papà a cena e quando entrambe rimasero incinte, furono contentissime perché a distanza di pochi mesi, divennero mamme. Si persero un po’ di vista, come succede quando si ha un figlio, ma loro sono legate da un filo invisibile… è bastato rivedersi, per riprendere di nuovo l’amicizia interrotta, ma mai dimenticata.

Io conosco Fulvia da tre anni circa e, durante le poche occasioni che ci sono state, ho potuto conoscerla più a fondo e ho capito che è una persona molto sensibile, anche lei come me, si affeziona facilmente alle persone. 

In occasione delle feste natalizie, mi ha invitata con mamma a mangiare la pizza e anche a lei ho fatto conoscere il mio grande punto di riferimento per le serate: il ristorante – pizzeria all’Ancora. Anche lei, appena entrata è rimasta piacevolmente colpita dell’accoglienza che le hanno mostrato i proprietari: Roberto e Filomena.

Poi ci hanno fatto accomodare e ognuno di noi, ha mangiato quello che più gradiva: io il risotto alla zucca con asparagi e pancetta, mentre mamma e Fulvia la pizza ai frutti di mare. Man mano che Fulvia si gustava la sua pizza, mi diceva che era molto buona e che si stava trovando bene. 

La pizza purtroppo è finita è Filomena è venuta a chiederci se volevamo un dolce e, tutte e tre abbiamo deciso di dare un contentino al nostro palato: io con il tortino al cioccolato fondente, mamma con la delizia al limone e Fulvia con la crema catalana. 

Ebbene sì, il nostro stomaco ringrazia!

QUASI UNA SORELLA

Mia mamma ha anche un’altra cara amica, Caterina (per le amiche Katia). 

Nel 1992 mia mamma conosce Katia, essendo il marito Beppe, amico di mio papà Zaccaria.

Si sono conosciute a casa nostra una sera quando mio papà li ha invitati a cena. Da subito hanno percepito una forte intesa… nonostante la differenza d’età Katia andava spesso a casa dei miei per parlare con la mamma. Per lei la mamma era ed è tutt’ora una persona di fiducia, si confida dei suoi problemi grandi e piccoli e la mamma fa altrettanto con Katia.

Sono state anche tanto tempo senza potersi vedere, però loro si sono sempre sentite vicine.

Quando Katia è rimasta incinta della sua prima figlia, aveva desiderio di chiamarla Andrea, ma siccome il parroco di Longuelo non accettava questo nome, perché per lui era un nome maschile, la mamma le ha proposto di chiamarla Andrea Celeste. 

Beppe ha una comicità innata e un’ironia spontanea, tant’è vero che mette sul ridere anche quello che non dovrebbe essere divertente. 

Ho conosciuto la famiglia il 15 maggio 2011 durante la festa della Santa Cresima di Sara, la loro seconda figlia. 

Entrambe sono molto aperte al prossimo e qualche volta mi hanno invitata in oratorio per stare in loro compagnia.

Andrea Celeste è una ragazza solare e altruista, mentre Sara è molto particolare sia nel modo di vestire sia nel modo di porsi, anche se è molto sensibile anche lei. 

Anche a me Katia, dona un senso di confidenza, le parlo spesso di me e dei miei disagi e lei trova quasi sempre il modo per farmi vivere e pensare in modo positivo e sereno.

Mi ha fatto molto piacere l’invito di trascorrere la notte di Natale a casa sua. Anche se lei si sottovaluta e dice di non essere una brava cuoca, ci ha preparato una gustosa cena. Alle 21.15 è arrivata Andrea Celeste c per mangiare tutti insieme il dolce. 

Come sempre, le belle serate finiscono… ci siamo promessi che ci saremmo trovati ancora per stare di nuovo insieme in compagnia. 

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