Oratorio Carobbio: siamo consumatori o costruttori di comunità?

Costruttori o consumatori di comunità? Vi siete mai chiesti “da che parte” state? Forse è una sfumatura a cui è difficile far caso o si pensa che la differenza sia talmente netta da generare un “noi” e un “loro”, delle fazioni che in oratorio sono davvero scomode. Eppure, è dai dettagli e da uno stile condiviso che si costruisce una comunità. È proprio da qui che l’oratorio di Carobbio degli Angeli ha scelto di dare il via al nuovo anno pastorale: da nuove consapevolezze catturate da alcuni pezzi di stoffa.

Ritagli di stoffa per rappresentare la comunità di Carobbio

Se il mese di settembre è stato caratterizzato da un secondo tempo del Cre e dall’aggregazione, ottobre ha voluto porre l’accento sulla spiritualità e la vocazione della comunità. Il cammino che ha portato alla messa di inizio anno pastorale è iniziato nei quattro diversi rioni. Un primo appuntamento che ha coinvolto i quartieri con la raccolta di alcuni pezzi stoffa per tessere quattro diversi drappi.

I ritagli di stoffa, però, non erano pezzi anonimi come racconta don Luca Moro, parroco di Carobbio: “Ciascuno ha portato un pezzo di stoffa significativo per la propria vita. C’è chi ha portato un ritaglio della sua tuta di lavoro, chi della maglia dell’animatore, altre hanno donato il loro pizzo da sposa, i più piccoli un pezzo della loro bavaglia, un anziano delle lenzuola su cui riposa e una signora ha ritagliato un pezzo del grembiule da ostetrica di sua mamma. Da questi ritagli abbiamo creato un drappo di circa quindici metri intrisi di vita”.

Ad arricchire ancor di più il drappo costruito dai ritagli di stoffa della comunità, sono stati gli incontri dei giorni precedenti alla messa di apertura. Nell’oratorio di Carobbio si sono creati spazi di confronto per grandi e piccoli. I genitori hanno potuto incontrare i catechisti dei loro figli per conoscerli meglio e iniziare un nuovo cammino insieme. Mentre bambini e preadolescenti hanno riflettuto su quei ritagli di stoffa che sarebbero presto diventati delle tovaglie per gli altari delle tre chiese. Attraverso dei giochi, sono scesi in profondità rispetto al significato del pane, del vino e della tovaglia stessa a comporre la tavola attorno alla quale ci si ritrova dopo aver incontrato Dio.

Una messa per iniziare un nuovo cammino insieme

“Ogni ritaglio di stoffa vuole rappresentare ciascuno di noi all’interno della comunità di Carobbio -prosegue don Luca-. Ognuno dona il proprio contributo per essere costruttore di comunità. Abbiamo scelto di “tirare insieme i pezzi” consegnandoli a Lui e lasciandoci ispirare dalla lettera pastorale del Vescovo Francesco che ci ha chiesto di servire la vita insieme”. La messa di apertura di inizio anno ha ripreso proprio questi “fili”. Partendo da quattro punti diversi, nell’atto penitenziale la comunità ha chiesto perdono per tutte le volte che si sono sentiti dei consumatori di comunità per poi giungere insieme sul piazzale dell’oratorio per la liturgia della parola.

In chiesa è stata poi costruita una tenda. “È la tenda del nostro convenire -specifica don Luca-. Il desiderio è ritrovarsi sempre qui, a messa e attorno a questa tavola. Ai volontari dell’oratorio abbiamo consegnato un picchetto per poter allargare sempre più questa tenda e accogliere tutti. Ai più giovani, invece, abbiamo regalato una spilla da balia per legarci insieme a Dio ogni domenica e nella quotidianità”.

Al termine della messa, il drappo di quindici metri è stato diviso per le chiese di Carobbio e verrà utilizzato come tovaglia degli altari proprio a ricordare che si è costruttori di comunità per Qualcuno di più grande. “C’è ancora qualcuno che in questi giorni sta cercando il suo pezzo di stoffa -conclude don Luca-. È bello vedere la comunità riconoscersi in tessuto che la rappresenta. E altrettanto bello è stato il momento della messa: la comunità ha partecipato in modo vivace mettendo al centro Dio”. A Carobbio è ufficialmente iniziata una nuova sfida: tutti sono chiamati a essere costruttori di comunità con la propria vita per sé, per il prossimo e per Lui e insieme a Lui.

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