I gruppi sinodali nelle comunità. Suor Chiara: “Non è scontato imparare a dialogare”

Gruppi sinodali. Foto Vatican Media - Sir

Buongiorno suor Chiara,

Sto seguendo con attenzione i lavori del sinodo. Mi è capitato di partecipare a un gruppo di lavoro in parrocchia l’anno scorso e sono rimasta molto colpita dal metodo, che prevede pause di silenzio e un attento ascolto reciproco. È insolito trovare un clima così accogliente in cui scambiare idee. Possiamo sperare che qualcosa di questo lavoro resti anche nel futuro nelle comunità? Che ne pensa?

Mario

Lo speriamo proprio, Caro Mario!

Non è scontato imparare ad ascoltare, a parlare, a dialogare in gruppo, a condividere per giungere a scelte condivise che siano il frutto di un discernimento fatto nello Spirito santo e non fondato su criteri esclusivamente umani! Eppure ciò è estremamente necessario affinché il cammino ecclesiale sia secondo il vangelo e non secondo leggi politiche, sociali, economiche, ideologiche. 

Il Sinodo, ormai giunto alla sua ultima settimana, ci ha ricordato che il “sentire-con” (da qui il termine “sinodo”), è la prima caratteristica della Chiesa. Sono significative anche per noi, allora, le parole forti che papa Francesco ha espresso nel discorso di apertura del Sinodo, lo scorso 4 Ottobre: «il Sinodo non è un parlamento, è un’altra cosa; il Sinodo non è una riunione di amici per risolvere alcune cose del momento o dare le opinioni, è un’altra cosa. (…) Il protagonista del Sinodo non siamo noi: è lo Spirito Santo. E se in mezzo a noi c’è lo Spirito che ci guida, sarà un bel Sinodo. Se in mezzo a noi ci sono altri modi di andare avanti per interessi sia umani, personali, ideologici, non sarà un Sinodo, sarà una riunione più parlamentare, che è un’altra cosa. Sinodo è un cammino che fa lo Spirito Santo. (…) 

La Chiesa, un’unica armonia di voci, in molte voci, operata dallo Spirito Santo: così dobbiamo concepire la Chiesa. Ogni comunità cristiana, ogni persona ha la propria peculiarità, ma queste particolarità vanno inserite nella sinfonia della Chiesa e quella sinfonia giusta la fa lo Spirito: noi non possiamo farla. Noi non siamo un parlamento, noi non siamo le Nazioni Unite, no, è un’altra cosa».

Nelle nostre comunità, (come in ogni ambiente sociale), dialogare non è facile: chiede di uscire da sé, dalle proprie posizioni e dai propri pregiudizi, per mettersi in ascolto rispettoso del fratello, esprimendo la propria opinione, disponibili a ricercare il bene e la crescita di tutti. 

Dobbiamo riconoscere che Colui che dovrebbe parlare nel nostro incontrarci è lo Spirito santo. Senza di Lui, i nostri laboratori di gruppo sono solo riunioni, magari ben fatte ed efficaci, secondo le sane leggi pedagogiche che ordinano e regolano il dialogo, ma non esprimono la dimensione sinodale che caratterizza la Chiesa. Così rischiano di divenire piccoli “parlamenti” dove vince chi si impone di più. 

Accade che, nelle nostre parrocchie, nelle comunità religiose, nelle istituzioni ecclesiali, ecc. spesso ci si scontra in modo competitivo, si formano gruppi, si creano divisioni, (ben venga la diversità e la varietà di opinioni, quando è messa a servizio dell’unità e della comunione!), si ergono muri di incomunicabilità; vorremmo…., ma ci troviamo incapaci e deboli. Ci dimentichiamo che il processo sinodale è veramente “un processo”; ha a che fare più con la crescita che non con un traguardo: per questo esige un cammino lungo di docilità allo Spirito e di ascesi.

Ci possono aiutare, allora, le immagini evocative che il domenicano padre T. Radcliffe ha rivolto, pochi giorni fa, ai padri sinodali: “Il processo sinodale è organico ed ecologico piuttosto che competitivo. È più simile a piantare un albero che a vincere una battaglia” e ha invitato i padri sinodali, una volta rientrati nei propri paesi, a guardarsi dal “modo di pensare politico-partitico”, fatto di schieramenti che escludono opinioni altrui”.

Lasciamoci illuminare anche da queste suggestioni e non tralasciamo di affidarci allo Spirito: sia lui a creare armonia nelle nostre Chiese e a educarci a un processo e a un cammino sinodale.

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