Un’avventura straordinaria di carità. La storia dell’Istituto Angelo Custode di Predore in un libro

Di questa opera si disse che fu «una avventura della carità che rasentò la pazzia, ma che fu benedetta da Dio e dagli uomini». E questa carità pazza fu opera di monsignor Marco Marina (1903-96), prevosto delle Grazie dal 1944 al 1972. Si tratta dell’Istituto Angelo Custode di Predore, attualmente Fondazione diocesana.

Sul cammino di questa opera e sul suo fondatore è fresco di stampa il volume «Al servizio dell’infanzia fragile. L’Istituto Angelo Custode di Predore 1961-2013», edito dalla Fondazione in occasione del 60° di VITA. Autore del libro è lo storico Cesare Giampietro Fenili.

È stato presentato mercoledì 8 novembre nel Teatro Alle Grazie, alla presenza, fra gli altri, di monsignor Mansueto Callioni, già presidente della Fondazione, e l’attuale direttore Giuseppe Giovanelli. 

«Ogni anno, nell’Ottavario del defunti — ha detto il prevosto delle Grazie monsignor Valentino Ottolini aprendo l’incontro — la nostra parrocchia ricorda i suoi sacerdoti. Fra loro monsignor Marco Farina, che ha operato come prevosto e anche a livello diocesano in numerosi incarichi».

Riprendendo i contenuti del volume, l’autore ha suddiviso il suo intervento nelle tre tappe salienti della vita del sacerdote. Gli impegni diocesani nella Pontificia opera assistenza, sorta con il compito di prestare soccorso ai reduci di guerra e alle loro famiglie, che nel 1957 prese il nome di Opera diocesana di assistenza, aiutando famiglie e figli.

Poi il periodo come prevosto delle Grazie, «dimostrandosi un prete carismatico, assai ferrato in teologia e liturgia e molto stimato dai vescovi della sua vita sacerdotale. Fu anche collaboratole de L’Eco di Bergamo su temi di attualità.

Infine la parte centrale del libro, cioè la fondazione e il cammino dell’istituto Angelo custode, di cui monsignor Farina fu direttore dal 1961 al 1978, aperto per bambini e ragazzi affetti da difficoltà cognitive.

«Allora erano chiamati oligofrenici — ha detto l’autore —, vivevano pressoché segregati in casa, non frequentavano la scuola e spesso gli stessi genitori provavano vergogna per lo stato dei figli. Monsignor Farina, con immenso impegno e fatica, rispose a questo bisogno con la fondazione dell’Angelo Custode, inaugurato l’8 luglio 1961 dal vescovo Giuseppe Piazzi.

Il primo anno la struttura ne accolse 126, saliti a ben 260 nel 1978, anno del ritiro di monsignor Farina. Come maestre chiamò le Piccole apostole della scuola cristiana, fondate da Maria Elisabetta Mazza. Nel corso del tempo, la struttura venne visitata da numerose autorità e tutte manifestarono ampio apprezzamento. Inoltre, ogni domenica i genitori potevano visitare i propri figli».

Nel 1979 l’Angelo Custode si è trasformato in centro di riabilitazione ampliando ulteriormente l’intervento riabilitativo in età evolutiva. Il 16 giugno 1990 il vescovo ausiliare Angelo Paravisi benedì la struttura dopo i lavori di ampliamento. Nel 1913 è diventato Fondazione onlus, avendo come finalità principale la cura e l’assistenza di persone in età evolutiva affette da disturbi del neurosviluppo e disabilità complessa.

La chiusura dell’incontro è stata affidata a monsignor Ottolini, che ha voluto fare una precisazione riguardo alle dimissioni di monsignor Farina da prevosto delle Grazie. Infatti, l’autore, riprendendo le parole del sacerdote dalle pagine del Bollettino parrocchiale, le aveva motivate dall’impossibilità di seguire parrocchia e Angelo Custode, scegliendo quest’ultimo istituito.

Monsignor Ottolini ha invece spiegato le vere ragioni delle dimissioni, causate sia dalle forti contestazioni giovanili interne alla parrocchia, tipiche di quegli anni, sia dall’aver compreso che i tempi, anche nella Chiesa, stavano mutando.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *