Seriate e CET 10: i giovani sognano una Chiesa madre di tutti

Oggi la Chiesa ha ancora qualcosa da dare ai giovani? E i giovani cercano ancora qualcosa nella Chiesa? Per i giovani della CET 10 della nostra diocesi, la risposta a queste due domande è sì. È un’affermazione emersa dal confronto avuto lo scorso anno pastorale grazie alla proposta “Giovani e Vescovi” che ha ampliato il suo raggio di ascolto a tutti i giovani lombardi raggiungendo anche oratori e realtà come quella di Seriate e di tutta la CET 10. Il dialogo ha coinvolto circa una trentina di giovani e ha dato a tutti la possibilità di allargare il proprio sguardo e di sentirsi meno soli nel desiderio di prendere parola per far sentire la propria voce all’interno della Chiesa.

Giovani e Vescovi a Seriate e nella CET 10

“Il confronto è avvenuto in modo molto semplice -racconta don Leonardo Zenoni, vicario parrocchiale a Seriate-. Ogni parrocchia della nostra CET ha individuato due o tre giovani che potessero sedere al tavolo. Erano giovani con tante storie diverse e appartenenti a realtà ecclesiali differenti: c’erano tutti i presupposti per un dialogo arricchente e così è stato”. Ai partecipanti dei tre diversi tavoli è stato chiesto di scegliere le tematiche che più avessero a cuore rispetto ai sentieri proposti facendo ricadere la scelta sulla vocazione, gli affetti e l’ecologia. Studiando il materiale preparatorio, i giovani si sono preparati per portare le proprie idee e dare vita a quello spazio di ascolto prezioso per loro e per tutta la Chiesa.

In mondo in cui si fatica a farsi ascoltare, riuscire a instaurare un dialogo su temi così forti e intrinseche con la propria vita ha dato loro la possibilità di raccontarsi senza necessariamente avere un obiettivo. “Questo aspetto è stato molto liberante anche se non semplice da interiorizzare inizialmente -spiega don Leonardo-. Confrontarsi senza il pensiero ricorrente del dover fare, progettare o raggiungere una meta, è una caratteristica dell’incontro a cui non siamo più abituati, ma è proprio grazie a ciò che i partecipanti si sono sentiti liberi di esprimere ciò che si portano dentro realmente”. Tra i verbali, infatti, emerge come un desiderio ricorrente sia quello di “avvertire la vicinanza di una Chiesa più affettuosa, più umana”.

Sogniamo una Chiesa che sia madre

Nella società della performance, alla Chiesa viene chiesto di essere madre. “Se la Chiesa è madre -si legge in un verbale degli incontri svolti a Seriate- deve essere radicata nelle sue convinzioni, ma deve esserci anche per chi non crede, non fare muro ed evitare di porsi in un atteggiamento giudicante”. È questa l’attenzione che ricorrere tra gli argomenti scelti: i giovani avvertono il bisogno di una Chiesa presente e accogliente. Soprattutto in una società così frammentata, in cui ciascuno -in particolar modo i giovani- trovare la propria strada per crescere e dare forma alla sua vocazione, alla Chiesa è chiesto di “non perdere la capacità di accompagnare i suoi figli costruendo il dialogo”.

Quando si utilizza la parola “Chiesa”, però, si è chiamati a far crescere dentro di sé la consapevolezza che “la Chiesa siamo noi”, la stessa che ha spinto i giovani ad essere presenti all’oratorio di Seriate attorno a quei tavoli. “Questo primo passo -conclude don Leonardo- ha fatto maturare nei giovani la percezione del valore di ciò che dicono. Delle volte si corre il rischio di chiedere di essere ascoltati senza aver niente da dire, invece, i giovani hanno dimostrato il loro desiderio di esserci e di dare il proprio contributo. Questi incontri ci hanno aiutato a riflettere sull’apporto delle giovani generazioni e come, per esser comunità, sia necessario trovare un metodo in cui giovani e adulti possano costruire insieme il presente e il domani della Chiesa”. Si va sempre all’unisono, sullo stesso sentiero continuando a lavorare dando ciascuno un pezzo di sé.

Da gennaio a marzo 2024, gli incontri di Giovani e Vescovi a Seriate aperti a tutta la CET 10 continueranno avviando il discernimento. Si partirà da un incontro di restituzione di quanto emerso per poi procedere con un appuntamento della fase sapienziale e proseguire nel confronto dando risonanza a quanto emerso in precedenza. Piccoli gesti, ma grandi passi che danno vita a una Chiesa in continuo divenire.